Il Nobel della vergogna

Nobel della vergogna

Gli antichi dittatori caddero perché non sapevano dare ai loro soggetti
sufficiente pane e circensi, miracoli e misteri.  (…)
Ma sotto un dittatore scientifico l’educazione funzionerà davvero
e di conseguenza la maggior parte degli uomini e delle donne
cresceranno nell’amore della servitù e mai sogneranno la rivoluzione.
(Aldous Huxley, Ritorno al mondo nuovo)

di Emanuela Lorenzi  – L’immagine grottesca dei due carnefici imbavagliati insigniti del premio Nobel per la medicina è innanzitutto sigillo iconografico alla schizofrenia di questo tempo distopico in cui viviamo nel quale la realtà è sostituita dalla sua narrazione e, come preconizzava Chesterton (Eretici 1905), “Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”: se il siero per il quale vengono premiati funziona quale sarebbe la necessità di non affidarvi il volto scoperto da una pezza ammalante e ipossiemizzante, se non quella di segnalare al mondo come accettabile e persino auspicabile la condizione di schiavo (in greco apròsopos, ‘colui che non ha volto’) e la volontarietà di tale schiavitù? Ma nella celebrazione della contraddizione è anche l’invito a continuare il sonno della ragione che ha generato i mostri della morte e della malattia, scientemente e sistematicamente disseminati in una riedizione del programma T4 nazista tramite la pratica del Dose-Range-Finding (“ricerca della dose letale”, una sperimentazione dentro la sperimentazione, come rilevava a fine 2021 la ricerca sulla variabilità dei lotti a partire dai dati VAERS del team di Mike Yeadon, ex vicepresidente e capo scienziato Pfizer che sin dal 2020 ha parlato espressamente di genocidio).

I mostri dei malori improvvisi, uno tsunami annunciato inarrestabile, che possono anche causare morti multiple quando le vittime sono alla guida di mezzi pubblici o privati che trasportano altre vite: piovono le denunce dei piloti di aerei di linea di tutto il mondo costretti ad atterraggi di emergenza e si susseguono sempre più spesso incidenti dalle modalità quantomeno sospette, come la recentissima tragedia del bus elettrico di Mestre precipitato e incendiatosi sfondando il guardrail dopo una manovra definita ‘impropria’ dai testimoni, una possibile triade mortale fra elettrico (nuovo dogma gretinamente corretto), malore indotto per legge e incuria delle barriere di sicurezza?

I mostri di una eutanasia di stato che continua ad ottobre 2023 nel cortocircuito del rifiuto di compiere un’operazione salvavita al 57enne Francesco Piredda in un ospedale di Torino (a sua difesa solo il Comitato Fortitudo* e il suo presidente Grazia Piccinelli, guidata dalla ‘spaventosa’ forza che anima chi cerca sinceramente la verità, parafrasando Dostoevskji) perché si rifiutava di sottomettersi all’ormai notoriamente scaramantica pratica del tampone tenuto in vita, lui sì, a colpi di circolari senza forza di legge e base di tutta la Covid-farsa come denunciato dalla Commissione Corona e che un altro premio Nobel quale Kary Mullis, inventore proprio della tecnica RT-PCR Polymerase Chain Reaction, raccomandava di NON usare a scopi diagnostici (poiché virtualmente non esiste molecola con la quale non siamo venuti in contatto e la PCR amplifica troppo, qualunque sostanza si trovasse all’interno del campione da misurare in parti inferiori al miliardesimo si potrebbe ritrovare nel risultato finale, ricordate la papaya positiva del presidente della Tanzania John Magufuli?). Ma siamo ormai abitanti di Orwell City dove alcuni Nobel sono più Nobel di altri e così il Nobel Montagnier viene denigrato a “rincoglionito” da Bassifondi nostrani mentre il guerrafondaio Obama, lo scaricatore di una bomba al minuto e autore di stragi di innocenti è assurto a Nobel per la pace, in pieno bis-pensiero post-covidiano, post-verità, post-umano.

L’ignoranza è forza, la libertà è schiavitù, la guerra è pace…

Il sano è malato, Winston.

(George Orwell, 1984)

Se l’unica immunità in tutta questa faccenda pseudo-vaccinale è quella che il Nobel vorrebbe garantita a politici corrotti, medici assassini e giornalisti da tempo trasformatisi da watchdog a lapdog del potere, e questo dopo il Pfizergate siglato dal sorriso beffardo di Janine Small (“Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza”) e più ancora dopo le raccapriccianti dichiarazioni su Nature di Kathrin Jansen sempre a proposito di aerei pericolosi (“Siamo diventati creativi: non potevamo aspettare i dati. Abbiamo pilotato l’aereo mentre lo stavamo ancora costruendo” e il candidamente cinico “Un altro motivo per cui la piattaforma mRNA si è rivelata la favorita è che pensiamo che tu possa boosterare quanto vuoi e per tutto il tempo che vuoi”, mentre cioè ci dicevano sul muso che sperimentazione e produzione sono andate effettivamente in parallelo e che la ‘scelta’ della piattaforma a mRNA era motivata dall’infinito profitto delle dosi illimitate, orde di virostar e pecorosi accoliti – ah la sheepletudine!- impartivano e ripetevano il mantra: “non è sperimentale!”), è tuttavia fondamentale sottolineare quello che in pochi, o forse solo il Dr Robert Malone, stanno ribadendo. E cioè che i due scienziati non hanno ottenuto il Nobel per aver inventato i vaccini a mRNA (‘merito’ invece di Malone) ma per averli “messi a punto” con l’aggiunta della pseudo-uridina che, specifica Malone, ha “consentito la produzione di un numero illimitato di tossine spike in quella che avrebbe potuto essere una piattaforma vaccinale sicura ed efficace, se sviluppata in modo sicuro”. Di questa proteina sintetica simile alla uridina parlo nel mio libro Dittatura sanitaria e moderna resistenza citando le scoperte della dr Carrie Madej, esperta di transumanesimo e manipolazione genetica che già due anni fa ci metteva in guardia su questo “codice Frankestein” creato in laboratorio parlando proprio di pseudo-uridina

Una finta uridina, cioè una proteina sintetica inesistente in natura e di cui nessuno conosce le conseguenze, la quale dovrebbe ‘hackerare’ il corpo sopprimendo i checkpoint del sistema immunitario in modo da far entrare questo materiale nel nostro corpo (fusione con Intelligenza Artificiale), ma per quanto tempo il nostro sistema immunitario, di cui abbiamo bisogno, verrà soppresso?”

Madej parlava già della questione della brevettabilità dei geni sintetici (istituita formalmente dal 2013 dalla Corte Suprema) come prodromica a quella degli esseri umani che, ricevendoli, si troverebbero in una condizione di “modifica potenzialmente permanente del DNA poiché è stato dimostrato che l’RNA contenuto nei vaccini può essere trasformato in DNA per trascrittasi inversa e perciò integrato nel nostro genoma: il nostro corpo viene indotto a produrre la spike (processo chiamato trasfezione, nessuno sa se sia permanente o meno) […] noi non saremo più quelli di prima”.

Per ingannare il nostro sistema immunitario e fare entrare questo materiale genetico vengono utilizzati come involucro i cosiddetti nanolipidi (anche indicati come idrogel o nanotecnologia o nanobot). Questi idrogel sono già impiegati per il rilascio di vaccini, sfruttandone proprio le capacità di sopprimere i checkpoint immunitari. Interessante sapere che è del 2015 la partnership di Pfizer con il laboratorio di nanorobotica del professor Ido Bachelet dell’Università di Bar-Ilan (Israele):“Sarà possibile combinare ciascuna di queste molecole con un’antenna in miniatura. Quando l’antenna riceve un segnale esterno, effettua un piccolo cambiamento nella molecola che la farà aprire o chiudere e si dissiperà o si collegherà a un’altra molecola”. Si tratta quindi di tecnologia già disponibile. Questi nano-biosensori a comunicazione bidirezionale, allerta Madej, sapranno tutto di te: livelli di ossigeno, glucosio, ormoni, quando stai dormendo, quando stai facendo sesso o hai il ciclo, quando stai mentendo, le tue emozioni… e potranno modificare tutto attraverso input esterni (5G, Internet of Things).

Perciò l’anima è fake news, il libero arbitrio è finito e gli esseri umani sono esseri inutili, hackerabili e grazie al Covid ora controllabili sotto pelle (come rileva il profeta post-umanista dell’immortalità cibernetica e consulente del WEF Yuval Noah Harari nel suo “Homo Deus”, “Possiamo controllarvi fin sotto la pelle.”).

Diventa a questo punto quasi irrilevante che Katalin Karikò sia vicepresidente senior dell’azienda tedesca BioNTech Rna Pharmaceuticals e che Drew Weissman sia stato ricercatore presso il National Institutes of Health nel Maryland sotto la guida nientemeno che di Anthony Fauci. Dalle “fauci” del male, la celebrazione del suo compimento. Ma noi continueremo ad opporre il Bene a questo Male, forti della luce della Verità che è una di quelle cose che, come il Sole e la Luna, non possono restare nascoste a lungo, Siddharta docet.

* Piccolo grande aggiornamento: a dimostrazione che “sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l’Oscurità” (Gandalf), le azioni di Grazia Piccinelli e la fermezza di quest’uomo nel suo legittimo rifiuto, hanno vinto: Francesco sarà operato senza tampone e il mondo oggi è un po’ più luminoso per noi tutti.

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