Fatima lanciata dal quinto piano dal compagno della madre, Pm: “gesto di un mostro”

Mohssine Azhar

(www.leggo.it) – Ha lanciato la piccola Fatima, 3 anni, dal ballatoio al quinto piano, per ripicca contro la donna con cui aveva una relazione, mamma della bimba. Una punizione cinica e bestiale quella di Mohssine Azhar, marocchino di 32 anni, accusato di omicidio dal pm della procura di Torino, per il delitto dello scorso gennaio, per il quale ha chiesto la pena all’ergastolo, scrive il Corriere della Sera.

Omicidio per punizione

«Ha usato Fatima come un oggetto per punire la madre che lo stava infastidendo. Non uccido te, ma uccido tua figlia», la ricostruzione del pubblico ministero, che nella requisitoria ha chiarito anche il ruolo di Lucia Chilleni, la mamma di Fatima, una donna con un passato difficile, fatto di violenze domestiche, che in un primo momento ha difeso il suo compagno, definendo la caduta come un tragico incidente, mentre i due stavano giocando. Poi però ha ritrattato.

«Ho accompagnato Fatima a casa di Mohssine perché lei voleva dargli il bacino della buonanotte.
Lui era fuori di testa, sembrava il diavolo. Mi ha strappato la bambina dalle braccia e l’ha lanciata come un pallone» racconta la donna, che dall’ex marito ha subito botte, percosse, minacce psicologiche.

Gesto di un mostro

«Quanto è successo può sembrare inaccettabile perché una cosa tanto turpe può farla solo un mostro, non una persona normale: gettare una bimba di 3 anni nel vuoto per stizza, per fare uno sgarbo a una donna noiosa che stava dando fastidio», ha ribadito il pm, secondo il quale i rilievi tecnici della polizia scientifica e dei consulenti non lascerebbero dubbi sul fatto che la piccola sia stata lanciata nel vuoto, con l’intenzione di farle del male.

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