E’ patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenzeâ. Parole forti e chiare. Carlo Nordio tira dritto, rispondendo alle critiche che una parte della magistratura ha rivolto al âpacchetto sulla giustiziaâ che il ministro porterĂ in serata in Consiglio dei ministri. Lâapprodo in Cdm della riforma della giustizia penale â spiega â era âcalendarizzato per giovedĂŹ 15 giugno secondo un cronoprogramma concordato con la presidente Meloni da un paio di mesiâ. Quindi è una âcoincidenza che avvenga con la dolorosa notizia della morte di Berlusconiâ.
Nordio: il conflitto tra politica e magistratura
Ma âse da un lato è un tributo per la sua battaglia per una giustizia piĂš giusta; dallâaltro câè il rammarico di impedirgli di assistere al primo passo verso una riforma radicale in senso garantista che lui auspicavaâ. CosĂŹ a SkyTg24 il Guardasigilli  spiega la âdedicaâ a Silvio Berlusconi del suo disegno di legge, allâordine del giorno del Cdm. Câè stato un rapporto âmalsanoâ tra politica e magistratura? gli chiedono durante lâintervista: âNon lo direi -risponde- ma câè stato un rapporto molto conflittuale sin dallâinizio dellâoperazione Mani pulite, a cui ho partecipato anchâio. PerchĂŠ tra il â92-94 ho indagato tutta la parte veneta di Tangentopoli. Certo, quando le indagini hanno come oggetto personaggi politici questo conflitto emerge. Ma quel che è patologico in Italia è che molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggiâ. E questo â ribadisce- ânon è ammissibile, il magistrato non può criticare le leggi come il politico non può criticare le sentenze. Eâ un principio elementare della divisione dei poteri. Ascoltiamo tutti ma poi il governo propone e il Parlamento disponeâ.
Stop allâabuso dâufficio, Nordio a Gratteri: âMi stupisco che un collega parli di âreato spia’â
Quattro sono gli elementi-cardine della riforma: lo stop al reato di abuso dâufficio, la stretta sulle intercettazioni, quella sulla custodia cautelare e lâinappellabilitĂ delle sentenze. Riguardo al primo punto, il ministro della Giustizia ha risposto ai rilievi del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Che aveva difeso lâabuso dâufficio rimarcando la sua natura di âreato spiaâ di altre fattispecie piĂš gravi, come la corruzione. Lo zittisce il ministro: âMi stupisco che un magistrato parli di reato spia e ammetta che questo reato non è servito a nulla: perchè sono state pochissime le condanne. Vorrei insegnare a questo collega che un reato câè o non câè, non si può cercare a strasciscoâ.
Intercettazioni, Nordio: âSi interverrĂ sulla tutela dellâonore delle personeâ
Per quanto riguarda il capitolo intercettazioni, il ministro spiega che âsi interverrĂ sulla tutela della dignitĂ e dellâonore delle persone che vengono coinvolte senza saperlo e senza essere interessate nelle intercettazioni telefonicheâ. E ancora: âAvevamo la necessitĂ di portare ora un pacchetto di orientamento garantista , la disciplina delle intercettazioni sarĂ radicalmente modificata quando interverrĂ il nuovo codice di procedura penaleâ.
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