Party della scuola media alla Festa dell’Unità, divampa la polemica

Party della scuola media alla Festa dell'Unità

(https://www.iltempo.it) – Montespertoli, piccolo centro ad un passo da Firenze, pare essere diventata una provincia di Pyongyang, nello stato della Corea del Nord. Quello che sembra uno scherzo, una freddura, una battuta da bar è, semplicemente, la realtà. Una classe di alunni della scuola media trascorrerà l’ultimo giorno prima delle vacanze estive alla Festa dell’Unità, sabato prossimo. È stato l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi a scoprire e rendere noto, sulla propria pagina Facebook, questa surreale vicenda.

“È vergognoso che una festa di fine anno scolastico venga organizzata all’interno di una festa di partito, con tanto di locandina. In Toscana ci tocca vedere anche questo. Mi domando perché i genitori degli alunni che non condividono la linea politica della sinistra devono essere costretti ad ascoltare un comizio elettorale? È urgente che la direzione scolastica faccia chiarezza su questa vicenda. Siamo in Toscana, non in Corea del Nord”.

I genitori hanno cercato di gettare acqua sul fuoco, sostenendo che erano stati loro e non la dirigenza scolastica a scegliere la Festa dell’Unità. “Si tratta di un accordo relativo allo stazio e alla tipologia di cena prevista, la politica in questo caso non c’entra nulla”. Una presa di posizione che non ha stemperato le polemiche, soprattutto sul web. Migliaia i commenti.

Se fosse stata la destra a proporre qualcosa di simile, il raduno sarebbe stato equiparato al volo ad un ritrovo dei balilla del fascio”, sottolinea Francesco. Gli fa eco Michele: “Sembra un progetto di indottrinamento tipico di certi regimi autarchici … chissà se riusciranno a portarlo in porto o se la società civile si ribellerà all’evidente forzatura”. Perentorio Ugo: “È la dimostrazione del loro pensiero unico che e un estremismo nascosto e si spacciano per democratici dimostrando un opposizione oltre la politica ma solo della non appartenenza e parlano di diritti ma come li presentano sono imposizioni”.

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