“Meno tasse per chi ha figli?” Ira della sinistra

Boldrini

di Hoara Borselliwww.liberoquotidiano.it – Quand’è che capisci che l’opposizione è nel panico? Quando fa ostruzionismo? Quando si scaglia con furia contro una legge che ritiene sbagliata e pericolosa? Quando chiede le dimissioni di un ministro solo perché questo ministro ha fatto una scivolata? Quando si oppone a una azione militare? No: tutte queste cose sono quelle che una opposizione seria deve fare: le spettano. Capisci invece che ha perso la testa quando si oppone a una proposta che va esattamente nella direzione delle idee che ha sempre difeso e per le quali ha combattuto. Dare un sostegno economico alle donne che fanno dei bambini e poi si sobbarcano il peso della loro educazione, fino al liceo, fino alla laurea, e dare un sostegno anche a questi ragazzi, perchè abbiano i mezzi per studiare, per salire sull’ascensore sociale, per migliorare la propria esistenza e le proprie possibilità di lavoro, tutto questo non è sempre stato patrimonio della sinistra?

La battaglia per le donne, per la riduzione del gap economico, per dare a loro la possibilità di lavorare anche se hanno figli a carico, non è sempre stata la battaglia della sinistra, dai tempi dei comunisti? C’è un dato che fa allarmare, che fa tremare tutto il comparto Welfare che rischia di crollare: in Italia si fanno sempre meno figli. La natalità è al minimo storico, e la mortalità resta ancora elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità.

CROLLO ALLARMANTE

Un governo non ha il compito di intervenire tempestivamente e con misure efficaci per contrastare un’emergenza del Paese? Di fronte a questi dati allarmanti, il ministro dell’Economia, Giorgetti, starebbe lavorando a una «proposta politica» per il futuro demografico del Paese: «Detrazione da 10mila euro per i figli a carico fino alla fine degli studi universitari». Vi pare una cosa tanto assurda? Avete idee di quante donne rinunciano alla maternità perché non hanno soldi o hanno paura di non poter garantire la crescita al bambino? Forse no, non lo sapete. Sono la maggior parte. E invece di applaudire ad un governo che non si accontenta alla bella favola dell’immigrazione come compensazione del gap natalità, ma vuole intervenire a supportare chi i figli vorrebbe farli ma non può, gli si getta fango addosso.

Alla Cgil non piace questa mano tesa alle famiglie e per voce della vice segretaria della Cgil, Giovanna Fracassi, ci fa sapere in una nota che le proposte del governo per contrastare la denatalità con interventi fiscali sono «infattibili, irrazionali e pericolose». Troppi soldi, non si può fare! Siete matti a spendere tutti questi quattrini per aiutare le donne italiane a figliare? «Si intende rispondere alla denatalità con il sostegno diretto per via fiscale alle famiglie», prosegue Frasassi, «senza prevedere politiche e risorse per la condivisione vita-lavoro, quindi servizi pubblici per l’infanzia, sostegno all’istruzione, risorse per la non autosufficienza, politiche abitative e in generale al welfare e soprattutto senza prevedere politiche per l’occupazione femminile che vede il nostro Paese molto lontano dalla media europea di partecipazione al lavoro. Crediamo», la conclusione, «che queste dichiarazioni, oltre a creare false aspettative, trasudino una visione classista e individualista della società, un disconoscimento del Patto sociale che è alla base della convivenza e della crescita materiale e morale del nostro Paese».

STUCCHEVOLE IPOCRISIA

L’unica cosa che sembra trasudare è la solita stucchevole ipocrisia intrisa di retorica. Dove si sono mai viste concrete politiche e risorse per la “condivisione vita”? Al massimo abbiamo visto sborsare soldi a pioggia, per incentivare una politica di assistenzialismo. E cara c’è costata! Ma non solo il sindacato è inorridito rispetto a questa volontà del governo di supportare le famiglie. Laura Boldrini, Chiara Gribaudo, Eleonora Evi, Selvaggia Lucarelli, sono solo alcune delle donne che sono inorridite rispetto a questa eventuale misura di sostegno e incentivo alle nascite.

Ora scagliarsi contro la Meloni e contro il ministro Giorgetti perché stanno immaginando un provvedimento a favore delle donne, produce in me un sentimento misto di riso e pianto. Riso per l’assurdità della situazione, pianto per il punto di degrado al quale è arrivata la politica. Questa opposizione è senza bussola. Non solo non ha una ideologia ma non ha più neppure una mezza idea. E poi non ha conoscenze, non ha storia. Le è rimasta solo la pulsione irrefrenabile a urlare contro la Meloni e i suoi. Contro la Meloni, in particolare, perché oltre a tutti gli altri difetti ha anche il difetto dei difetti: è donna.

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