Migranti, Guardia Costiera contro Ong: “ostacolano i soccorsi in mare”

Pia Klemp

Tra la Guardia Costiera e le navi Ong nel Mediterraneo adesso è scontro aperto. Durissimo il comunicato dell’autorità di vigilanza del mare nei confronti dell’organizzazioni no profit per il salvataggio di migranti. La Guardia Costiera ieri – si legge sul Corriere della Sera – ha fatto sapere con una nota di aver soccorso “in 48 ore oltre 3.300 persone a bordo di 58 imbarcazioni» nel Mediterraneo. Questo per replicare a chi aveva lanciato accuse dopo il naufragio di Cutro. Attenzione, però. La nota conteneva anche un avverbio: «Ciononostante». E si riferiva, in modo chiarissimo, alle Ong. Accusate per la prima volta apertamente di essere un ostacolo alle operazioni di soccorso in mare anziché un aiuto. Un attacco frontale.

La colpa innanzitutto — è scritto nella nota — è delle «continue chiamate dei mezzi aerei delle Ong», segnalazioni che in questi giorni di flussi record hanno «sovraccaricato i sistemi di comunicazione del Centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato italiano».

E arriva anche sequestro di una nave Ong, si tratta della Louise Michel, la nave che porta lo stesso nome della Ong a cui appartiene e che l’artista Banksy – prosegue il Corriere – ha finanziato. La capitaneria di porto di Lampedusa ha sottoposto la Louise Michel al fermo amministrativo (che prevede sanzioni dai 2 ai 10 mila euro) appena sono finite le operazioni di sbarco di 178 migranti raccolti nel Mediterraneo da quattro diverse barche in difficoltà.

“L’unità, nello specifico”, dice la nota della Guardia Costiera, “dopo un primo intervento di soccorso nelle acque libiche, contravveniva alla disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre tre unità di migranti sulle quali, peraltro, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia costiera italiana». La capitana di quella nave è Pia Klemp ha una storia che ricorda molto da vicino quella di Carola Rackete, la «capitana» arrestata (poi rilasciata e assolta) nel 2019 per aver «disobbedito» alle disposizioni di Matteo Salvini in un’operazione di soccorso in mare. La stessa Pia Klemp finì a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in un processo ancora aperto.  (affaritaliani.it)

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