Dopo il Covid l’influenza aviaria, Oms: “Tenersi pronti al virus H5N1”

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L’influenza aviaria causata dal virus H5N1 negli ultimi giorni ha attirato l’attenzione delle autorità sanitarie mondiali. Nei primi mesi del 2023 sono stati infatti segnalati diversi casi di infezione nei mammiferi. Normalmente, l’influenza aviaria infetta soltanto alcune specie di volatili ma il recente passaggio ai mammiferi preoccupa perché il prossimo potrebbe riguardare gli esseri umani. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ne ha parlato, facendo un quadro della situazione. Negli Stati Uniti, i casi tra alcuni mammiferi sono stati segnalati come in aumento. Cosa sta succedendo e a cosa ci si riferisce quando si parla di Influenza aviaria e del virus H5N1. Sono stati segnalati casi in aumento anche in Asia e nel Regno Unito.

Cosa dice l’Oms sul virus dell’aviaria

“Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di casi di influenza aviaria tra i mammiferi come visoni, lontre, volpi e leoni marini che sono stati infettati con il virus H5N1. Per 25 anni si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame, ma il recente salto di specie ai mammiferi deve essere monitorato attentamente”. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato del recente aumento di casi di influenza aviaria nei mammiferi durante una conferenza stampa.

“Per il momento, l’Oms valuta il rischio per l’uomo come basso – ha detto il direttore generale dell’Oms -. Da quando l’H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 abbiamo visto solo trasmissioni rare e non veicolate da e tra esseri umani. Ma non possiamo presumere che rimarrà così e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento”. […]
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