Richiesta urgente di cure gratuite e validate per i danneggiati da vaccino covid-19

morto dopo il vaccino vaccini

di Manola Bozzelli – Con la presente, a sostegno del Comitato Ascoltami, l’Associazione Arbitrium si fa promotrice, a
firma congiunta di associazioni, comitati, sindacati e professionisti dei settori medico-scientifico e legale, della formale istanza di predisposizione, non più assolutamente procrastinabile, di cure gratuite e validate per le persone danneggiate dalla vaccinazione covid-19 (quella che il DL 44/2021 definisce impropriamente anti Sars-Cov2).

Riteniamo doveroso che venga approntato anche per chi è stato male dopo e a causa del vaccino, identico trattamento, già riservato dal governo sia alla cura della malattia covid-19 che all’acquisto dei vaccini, entrambi a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ergo dei cittadini nell’accezione di Stato e non del singolo. E questo nell’immediatezza e non al termine di un iter burocratico, quale quello scaturente dal riconoscimento dell’indennizzo previsto ex lege, che presuppone tempi di attesa che mal si conciliano con l’urgenza delle cure per il paziente.

In particolare, la L. 178/2020 all’art. 1 comma 447 prevedeva l’istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro da destinare all’acquisto dei vaccini anti sars-cov2 e dei farmaci per la cura dei pazienti con covid-19 e l’attuale legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di ben 650 milioni di euro da destinare all’acquisto dei medesimi. Pertanto è necessario determinare una previsione urgente di somme per far fronte anche a questa necessità di cura.
Le persone che hanno subiti effetti avversi è giusto non restino più INVISIBILI agli occhi di chi è
primariamente deputato a fornire loro, gratuitamente, tanto l’accesso ad esami diagnostici, che devono essere aggiornati secondo le recenti casistiche verificatesi, quanto quello alle cure che dovranno essere opportunamente validate, necessarie a far fronte alle patologie insorte o acuitesi dopo essersi sottoposti a vaccinazione anti covid-19.

Si tratta di persone non solo ignorate ma troppo spesso anche denigrate, svilite, non credute e gestite come pazienti psichiatrici dalla maggior parte delle strutture sanitarie, a cui si rivolgono: molteplici le testimonianze dei danneggiati da vaccino, ai quali vengono prescritti solo degli psicofarmaci, diagnosticando una “reazione correlata ad ansia di immunizzazione” aggiunta nel Manuale OMS per la valutazione della causalità di un evento avverso successivo ad immunizzazione, nel 2019, tra le patologie conseguenti agli inoculi, di cui purtroppo si abusa,
venendo utilizzata anche nei confronti di chi, non costretto, ha affrontato la vaccinazione per scelta e con piena fiducia, e quindi senza ansia alcuna.

Rammentiamo che la Carta dei diritti del malato prevede “il diritto del paziente a vedersi trattato come un soggetto degno di fiducia e non come un presunto bugiardo”.
Solo per inciso e a titolo esemplificativo, teniamo a rappresentare l’increscioso episodio, in cui ai danneggiati da vaccino anti covid-19, è stata affibbiata la mortificante etichetta di fake news, in una dichiarazione a mezzo stampa del dott. Bassetti, al quale i sottoscrittori della presente, circa un mese fa, si rivolgevano
accoratamente proprio chiedendogli di farsi promotore, all’interno dell’Ospedale San. Martino di Genova, della realizzazione di un reparto destinato alla cura gratuita dei danneggiati da vaccino covid-19, affinchè ciò potesse essere da monito per i più.
Purtroppo l’appello è stato tristemente ignorato.

Ci permettiamo di fornire uno spaccato sui danneggiati dalla vaccinazione covid-19.
Si tratta di persone a cui, immotivatamente, è stata tolta finanche la dignità di essere considerate ammalate e quindi bisognose di cure, persone che dopo aver effettuato la vaccinazione hanno visto cambiare drasticamente la qualità della loro vita, riportando sul proprio corpo una serie di effetti completamente invalidanti e per i quali non solo non viene formulata molto spesso alcuna diagnosi, ma la cui ricerca e le cui cure hanno costi
assolutamente proibitivi.

Si tratta di cittadini che si sono fatti vaccinare a fronte delle più svariate motivazioni:
– a seguito della accorata campagna vaccinale posta in essere dalle Istituzioni supportate dai mass media, creando affidamento nella scienza ritenuta ufficiale, peraltro sull’errato presupposto che,attraverso la vaccinazione, si sarebbe evitato il contagio del virus Sars-Cov2 per sé e per gli altri;
– a seguito della coercizione espletata dal DL 44/2021 e successive modificazioni e integrazioni,
quindi per evitare di essere sospesi dal lavoro e dalla retribuzione, ergo dalla possibilità di sostentare sestessi e la propria famiglia;
– a seguito dell’imposizione dell’utilizzo del green pass –DL 52/2021 e successive modificazioni e integrazioni- per poter accedere ai luoghi di lavoro, di svago, di sport, di studio, ovviando all’effettuazione di tamponi invasivi come contraltare alla vaccinazione, il cui costo psichico, fisico ed economico pesava interamente sul singolo contribuente;

Ad oggi, trascorsi più di due anni -dal 27 dicembre 2020, allorquando con il cd. “Vaccine Day” si
dava impulso alla campagna di vaccinazione contro la covid-19 in tutta Europa e in Italia dal 31 dicembre quando iniziava la distribuzione vera e propria dei vaccini – il dato ineludibile è il numero vieppiù crescente di persone che, dopo essersi sottoposte alla vaccinazione medesima hanno riportato effetti avversi anche gravi.

In questi anni si è purtroppo assistito al silenziamento di tutti quegli esponenti del mondo scientifico che hanno sollevato dubbi leciti in ordine alla efficacia e alla sicurezza dei vaccini anti covid-19. Non rileva, in questa sede, affrontare la questione dell’essere pro o contro la vaccinazione anti covid-19 e ci limiteremo a riportare solo constatazioni notorie. Molti di coloro che per naturale scrupolo connesso al dovere deontologico della propria professione, hanno richiesto esami diagnostici di approfondimento per i propri pazienti o, in casi necessari, li hanno esentati dalla stessa, sono purtroppo stati sottoposti a procedimenti disciplinari culminati spesso in sospensioni e talora in radiazioni. Sorte toccata anche a chi ha preso pubblicamente posizione contro le vaccinazioni, ritenuto portatore di una visione “antiscientifica” (così inopinatamente definita dal documento “Position Statement sui comportamenti antiscientifici e/o contrari all’obbligo vaccinale” adottato da tutte le Federazioni Nazionali degli Ordini delle Professioni Sanitarie e Sociali nel novembre 2021). Tutto quanto riferito ci consta personalmente.

Ed ora, a fronte del crescente numero di persone danneggiate a seguito di vaccini anti covid-19 eseguiti inopinatamente, è consequenziale pensare che quella semplice maggior prudenza di certi sanitari o quel dubbio sollevato pubblicamente al solo fine di creare dibattito salvifico, avrebbe potuto evitare il verificarsi di tanti effetti avversi. A questo si può e si deve rimediare.
Del resto il fenomeno degli eventi avversi è stato riconosciuto dallo Stato, laddove il legislatore riguardo alla L. 210/1992 intitolata “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”- innovata dal DL 4/2022 che ha introdotto il comma 1 bis all’art. 1- ha ricompreso anche la vaccinazione anti Sars-Cov 2 tra le cause di lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, per le quali sorge il diritto ad indennizzo da parte dello Stato.
Pertanto si richiede alle spett.li Istituzioni in indirizzo di guardare al fenomeno con consapevolezza e volontà risolutiva non valendo affatto, in questo caso, l’equazione “chi non ha voce non esiste!”

Evidenziamo, altresì, un grave deficit nel sistema di raccolta degli effetti avversi che, inspiegabilmente, è stato demandato al metodo della farmacovigilanza di tipo passiva, non vietata ma evidentemente inopportuna per accogliere gli effetti collaterali di un farmaco sottoposto ad autorizzazione condizionata. E’ indiscusso che il sistema di farmacovigilanza attiva sarebbe stato molto più veritiero e meno macchinoso -molti effetti avversi non sono stati segnalati proprio per la difficoltà dell’utenza di effettuare la segnalazione nell’ambito dell’attuale farmacovigilanza passiva, a fronte anche di moltissimi medici di medicina generale che notoriamente l’hanno scoraggiata, con il notorio risultato che gli effetti avversi in tal modo siano stati sottostimati, a dir poco, di oltre il 100% – Anche questo a molti di noi consta personalmente.

Disponendo del codice fiscale del paziente e del numero di lotto del vaccino sarebbe stato sufficiente predisporre un programma informatico attraverso cui periodicamente (ad es. mensilmente) inviare una mail al paziente vaccinato con cui chiedere di rispondere, specificando, qualunque problema alla salute occorso dopo la vaccinazione (prima mail) e a seguire nell’intervallo di tempo successivo alla ricezione della precedente mail. Il programma informatico avrebbe così registrato ed estrapolato comuni quadri patologici alle medesime cadenze temporali dalla vaccinazione e ne avrebbe segnalato automaticamente la significatività statistica.

Parimenti si rende necessario predisporre misure atte ad arginare il fenomeno crescente degli eventi avversi che inevitabilmente grava sul SSN e, quindi, su tutti i contribuenti, prevedendo la ricerca clinica sui meccanismi fisiopatologici che li determinano, in modo da disporre di basi razionali su cui fondare le cure e di indicatori utili a identificare preventivamente soggetti a maggior rischio. Senza l’ammissione di questi specifici meccanismi, l’unico nesso di causalità finisce per essere solo su base presuntivamente statistica. La comprensione delle fasi non ancora palesi del danno, latenti ed identificabili, sarà resa possibile solo con esami specifici che consentano di predisporre terapie validate e non inutili e costose. Pertanto, in ottemperanza al principio di sicurezza e di individualizzazione delle cure, si rende necessario prevedere esami diagnostici pre-vaccinali liberamente prescrivibili dal proprio medico curante ad personam nonchè, anche con riguardo ai soggetti guariti dalla covid-19, l’esenzione dalla vaccinazione a fronte dell’insignificante beneficio contrapposto all’enorme rischio di sviluppare effetti avversi gravi a causa di fenomeni patologici da disregolazione immunitaria (trombotici, autoimmunitari, iperinfiammatori, cardiologici).

Alla luce del fatto notorio che la vaccinazione anti-covid 19 sia stata basata su un falso presupposto scientifico e giuridico quale “la prevenzione della infezione Sars-Cov2” (nonostante le schede tecniche dei vaccini abbiano da sempre riportato la espressa menzione di prevenzione della malattia covid-19 causata dal virus Sars-Cov2 e nonostante la dichiarazione in sede di Parlamento Europeo alla seduta del 10 ottobre 2022 espressa da Janine Small, Presidente della sezione della Pfizer dedicata allo sviluppo dei mercati internazionali, in base alla quale il vaccino non era stato testato riguardo all’ interruzione o meno della trasmissione del virus prima di essere immesso sul mercato); alla luce della non disponibilità degli PSUR – Rapporti Periodici di Aggiornamento sulla Sicurezza- da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in contrasto con quanto previsto dall’art. 9 Regolamento 507/2006 e a fronte del rifiuto di renderli noti da parte di EMA, circostanza che avrebbe dovuto impedire il rinnovo dell’autorizzazione condizionata in quanto non
è possibile verificare l’asserito risultato positivo nel bilancio rischi/benefici dei vaccini, dichiarato ma non riscontrabile aprioristicamente; infine, alla luce dell’affidamento ingenerato nei cittadini verso le Istituzioni riguardo alla sicurezza della vaccinazione covid-19, nonostante AIFA abbia gravemente omesso di menzionare l’evento fatale morte nelle schede tecniche vaccinali anti covid-19 laddove per ben 27 persone il nesso di causalità coi vaccini sia stato acclarato, i sottoscrittori della presente istanza fanno appello alla doverosa responsabilità delle Istituzioni in indirizzo e per l’effetto richiedono la previsione/distrazione immediata di fondi che consentano l’accesso completamente gratuito -e quindi interamente a carico del SSN- ad esami diagnostici e terapie necessariamente validate e l’intero sgravio fiscale delle prestazioni effettuate privatamente a causa dei lunghi tempi di attesa del SSN -ove superiori a trenta giorni- per tutte le persone che a seguito della vaccinazione anti covid-19 hanno riportato eventi avversi –intesi sia come emergere di nuove patologie sia come acuirsi o riaccendersi di patologie preesistenti.
In attesa di cortese quanto doveroso riscontro, stante l’importanza della materia trattata, si
porgono distinti saluti.

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