Per Natale un sussulto di orgoglio: un nuovo paradigma

luminarie natalizie

di Alessandro Ratti – Una crisi inventata e poi giustificata con la guerra per imporre all’Europa di acquistare il gas dagli USA, o meglio dalle élite USA che comandano il mondo. Questo gas costerà di più e richiederà dei gassificatori che sono imposti con prepotenza, con la scusa dell’interesse di stato, senza neanche analisi di impatto ambientale.

Una crisi pandemica con migliaia di morti causati per giustificare il business del vaccino e la dittatura sanitari, a beneficio di aziende USA.
Distruggere la piccola economia, i piccoli produttori, per avere solo grandi aziende facilmente fagocitabili dai soliti potenti degli USA, tra poco anche il pane arriverà dagli USA visto che con il caro bollette stanno portando al fallimento di tutti i panifici, ovviamente non solo quelli.

Tutta l’economia deve essere nelle mani delle multinazionali sotto il controllo economico dei soliti. Non si tratta degli USA, il popolo americano non ha colpa ed è forse la prima vittima, si tratta di pochi potenti che comandano gli USA, l’occidente e che vorrebbero comandare su tutto e su tutti.

In Italia è in atto la “facimm ammuina” dei nuovo governo, per illudere il popolo che qualcosa cambierà, ma non cambierà nulla perché tutti i governi rispondono agli stessi padroni. Le tante promesse saranno accantonate per il nostro bene, dimostreranno che sarà meglio per noi se non fanno quello che hanno promesso, o che comunque non si può assolutamente fare. La gente ci crederà o la prossima volta voterà la faccia opposta della stessa medaglia, come sempre.

Cosa può fare il popolo?

Il popolo dovrebbe solo capire come stanno le cose, capire che ci sono persone e famiglie troppo potenti, persone che hanno fondi di investimento che potrebbero sanare il debito pubblico di tutti gli stati. Parliamo di capitali di decine di migliaia di miliardi, e non sto sbagliando il numero di zeri.

Questi, con i loro soldi, con il controllo di tutte le aziende strategiche, dei social, delle testate giornalistiche oltre che con sistemi massonici costruiti e sviluppati nei secoli, possono fare quello che vogliono, hanno nelle mani tutti i poteri, da quello economico a quello politico.

Se la gente capisse questo ed accettasse questa verità, da domani si potrebbe iniziare un cambiamento. Si tratta di CAMBIARE PARADIGMA.

Le nostre abitudini sono state indotte dai soliti noti, con la pubblicità e la propaganda hanno creato un popolo che aspetta la notte prima per acquistare l’ultimo modello di smartphone di questa o quella azienda. Possono indurre le persone anche a comprare delle scarpe blu e gialle facendo la fila per averle, per poi magari rivenderle a prezzo decuplicato a qualche plagiato più plagiato di loro. La grossa azienda, la multinazionale nelle loro mani, al posto della paninoteca o gastronomia locale. Il poco tempo libero concesso al popolo bestiame passato davanti alla serie nella TV a pagamento. Tutto pensato per usare il popolo come un allevamento intensivo di manodopera a basso costo che spende i pochi soldi guadagnati nelle aziende del padrone.

Una volta, quando c’era “l’ignoranza”, quando non erano evoluti e moderni come noi, si viveva anche di cose belle, di arte, di decori, di mobili belli, artigianali e fatti magari su misura. Si viveva anche di comunità, di feste di paese, di bande e compagnie teatrali parrocchiali, si mangiare buono e sano, alimenti fatti con impegno e sapienza. Ancora oggi milioni di persone si spostano, percorrono migliaia di chilometri, per vedere le bellezze del passato, una chiesa, una statua, un quadro. I mobili di cento anni fa ancora rappresentano una bellezza desiderabile ma spesso non accessibile. Tutta la vita della gente ignorante era basata sul bello e sul buono, oggi l’economia è mossa dalle mode, il valore lo fa il marketing e non il prodotto. I palazzi sono lisci e brutti, le chiese sembrano caserme e poi però c’è disoccupazione e povertà perché i pochi soldi che si guadagnano finiscono nei fondi dei soliti noti.

Quante persone vivevano nelle botteghe de pittori, quanti affrescavano case a palazzi, quanti suonavano in orchestre pezzi da fare venire i brividi, quanti vivevano la terra, il mare. L’arte, l’inventiva, l’artigianato il piacere di creare. Una vita in cui si godeva delle ricchezze che il mondo ci ha regalato, oggi le bellezze naturali, le abitudini e le attività che gratificavano l’anima oltre che il corpo, hanno lasciato spazio alla carovana del conformismo. Seguire il gregge è comodo, non si rischia si sbagliare, se tutti sbagliano nessuno sbaglia, semplice tutto sommato.

A NATALE, nel prossimo Natale, umiliati da ormai tre anni di annullamento psicofisico ad opera dei soliti noti, un sussulto di orgoglio ci dovrebbe spingere al cambiamento, un cambio di paradigma. Quando penserai ai regali di Natale, abitudine funzionale ad un consumismo che alimenta il capitalismo, pesa a chi vanno finire i soldi che spendi. Più che un regalo inutile, ritirato magari da un e-commerce americano, porta gli amici ed i parenti in pizzeria e offrigli una pizza, sarà un modo per stare assieme ed i soldi resteranno in città. Regala un prodotto alimentare di un produttore locale, o un oggetto artistico di un artigiano del posto. Regala un buon salame comprato nel paese di montagna, o magari un capo esclusivo di sartoria locale, Inventati un regalo che sia nuovo, non frutto di propaganda o indottrinamento e che valorizzi il posto in cui vivi.

Iniziamo a Natale una rivoluzione che diventi una nuova normalità, una nuova normalità che sia nel nostro interesse e non le nuove normalità che ci vogliono imporre i soliti noti. Il Natale, simbolo di nascita per antonomasia, dalla consapevolezza deve nascere una rivoluzione, la rivoluzione del pensiero, l’uomo che torna a vivere di ciò che è oggettivamene bello. Un uomo consapevole che non vivrà più nell’interesse di un tiranno e tutte le scelte porteranno alla libertà. I capitalisti non potranno che capire che è il momento di mollare, forse torneranno all’attacco, ma lo faranno da posizioni arretrate e non da un apposizione di oppressione del pensiero e dell’anima.

Un popolo consapevole è un popolo libero, nessuno può imporre nulla, solo con l’inganno e la propaganda ci possono annientare. Un detto che mi ha molto colpito di questi ultimi due anni è: “nessuno comanda se nessuno obbedisce”.

Riprendiamo in mano la nostra vita, risvegliamo in nostri istinti, apriamo la mente alle opportunità che il mondo ci dà, il resto arriverà da solo.

Ing. Alessandro Rattiwww.alessandroratti.com

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