Elezioni, l’inganno democratico

Elezioni inganno democratico

di Augusto Sinagra – INGANNO DEMOCRATICO – “Democrazia” è una parola che induce molte suggestioni perché il suo significato è “potere del popolo”. Una visione politica come tale incontestabile. Nella realtà le cose non stanno così. Non si può fondare un equilibrato ordine politico e sociale sulla presunzione che la maggioranza come tale abbia ragione e rappresenti il giusto e il necessario. Ma il problema più grave è la frattura che si interpone tra il popolo e il potere. Questa frattura è costituita dai Partiti e dal sistema elettorale.

Per precetto costituzionale si dice che ogni Parlamentare non può essere condizionato da vincoli di mandato ed egli rappresenterebbe non solo chi ha votato lui e il Partito di appartenenza, bensì l’intera Nazione. Niente di più falso di questo e la presente vicenda elettorale (la più squallida e miserevole della storia d’Italia) ce ne dà conferma. I Partiti non agiscono per promuovere il consenso ad un’idea o ad un progetto. I candidati al Parlamento non si occupano minimamente degli interessi di chi dovrebbero rappresentare.

La logica interna dei Partiti è quella di una lotta tra bande e cosche che manifesta il peggio di sé nel momento presente di designazione dei candidati presentati in circoscrizioni da essi mai visitate e delle quali ignorano le problematiche delle relative comunità.

Inganno democratico

Tutto si riduce al tentativo mafioso dei Partiti di prevalere l’uno sull’altro. Tutto si riduce per i candidati – accomunati solo dalla loro pari indegnità – a conseguire il c.d. “seggio sicuro” o “blindato”. Il turpe mercato coinvolge interessi personali, mogli, amanti, complici e quant’altro sia funzionale all’interesse privato.

Il problema dell’Italia è cambiare radicalmente il metodo di rilevazione del consenso democratico, fuori da ogni schema liberale e liberistico. Occorre ricorrere a metodi di democrazia partecipativa organizzata nelle forme delle categorie produttive inclusive delle categorie libero-professionali, i cui rappresentanti partecipino realmente ai processi decisionali fuori da rappresentanze parlamentari contrabbandiere, proprie del fradicio Stato liberale, che non rappresentano più niente e nessuno se non i loschi interessi di bande parassitarie di profittatori.

Queste non sono elucubrazioni agostane di un fascista solitario. Questo è sindacalismo rivoluzionario.

AUGUSTO SINAGRA  – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO

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