Contri e Meluzzi contro i fact checker bufalari

(video di RadioRadioTV) Dopo la cantonata presa da Open (il sito di Enrico Mentana) sulla presunta smentita di un articolo, pubblicato su RadioRadioTV, è bene fare una riflessione sui ‘presunti’ fact checker che sempre di più popolano le redazioni dei giornali italiani (e non solo): perché se è vero che il loro è un lavoro utile in un mondo inquinato dalla disinformazione, è altrettanto vero che anche questo, come tutti, è un lavoro che va saputo fare e che non dovrebbe presuppore malizia o interessi altri rispetto a quello della ‘veridicità sostanziale dei fatti’, base della deontologia giornalistica.

“Poco tempo fa avevo fatto uno studio insieme ai miei studenti sui fact checker. Il linguaggio che usano è rancoroso, aggressivo. La loro tecnica è quella di puntare su un dettaglio, su un minimo errore, per creare una nebbia sul fatto principale. E poi si scopre che sono tutti finanziati da Google e Facebook, quindi da Blackrock. Così il Prof Alberto Contri, Docente di Comunicazione Sociale.

Che poi questi ‘fact checker’ non sono altro che lo specchio di una società che sempre più spesso si discosta dal valore fondante della verità. L’epopea sui vaccini ne è un esempio: sebbene siano evidenti ormai gli affetti avversi, c’è ancora chi si affida a una ‘scienza’ che di scientifico ha ben poco, e che invece è diretta emanazione di interessi economici e attività di lobbying.

Ma c’è una speranza, almeno per il Prof Alessandro Meluzzi: “La nostra unica speranza è che ci sia un’accelerazione dei fatti. Per questo guardo con consolazione alle curve di Euromomo sulla crescita dei morti per tutte le cause, che è l’unico dato che conta: perché se si potrà dimostrare tra un anno che le morti sono cresciute (e loro diranno che è colpa del Covid), noi potremmo dimostrare che la sfasatura tra vaccinati e non vaccinati è enorme, quello creerà un problema. E per questo Klaus Schwab ha detto: ‘Non saremo sicuri finché non saranno tutti vaccinati’, perché rischia di uscire dalla curva. Ed è per questo che loro non vogliono il gruppo di controllo, non possono permettersi che qualcuno possa dire che i cancri sono aumentati e che poi chieda perché ai non vaccinati non è venuto un tumore. In questo momento è il loro unico problema”.

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