Emilia-Romagna, infermieri in sciopero ‘assediano’ la Regione

infermieri operatori sanitari presentano ricorso al Tar

BOLOGNA – Sanità in agitazione dopodomani, venerdì, e gli infermieri ‘assediano’ le torri della Regione Emilia-Romagna. Per tutta la mattinata davanti alla sede di viale Aldo Moro a Bologna ci sarà infatti il presidio indetto a livello nazionale dal sindacato della categoria. “La misura è colma e la decisione era inevitabile”, fa sapere il Nursind.

“Sciopereremo- fa sapere la segretaria territoriale Antonella Rodigliano- perché crediamo che valorizzare la nostra professione sia nell’interesse dei cittadini e che migliorarne le condizioni di lavoro migliorerebbe l’assistenza di tutti”. Sul piatto, dopo due anni di emergenza sanitaria, i tempi lunghi di chiusura del nuovo contratto collettivo nazionale e il mancato inserimento dell’emendamento alla legge di bilancio 2022, che secondo il sindacato infermieri avrebbe dovuto svincolare l’erogazione dell’indennità specifica dal rinnovo contrattuale.

Infermieri in sciopero, le motivazioni

Nel frattempo, denuncia il Nursind, “le condizioni di lavoro sono diventate inaccettabili: spostamenti continui e improvvisi di reparto, ferie bloccate, nessun affiancamento per i neoassunti, montagne di ore di straordinario non pagato, nessuna quarantena per i contatti stretti, sempre sotto-organico, richiamati continuamente in servizio, i più colpiti dalla pandemia, i primi per i quali è stato deciso l’obbligo della vaccinazione per lavorare. Non abbiamo vita al di fuori del lavoro. E abbiamo gli stipendi tra i più bassi d’Europa”.

Lo stesso sindacato precisa comunque che in occasione dello sciopero i disagi per chi ricorrerà alle strutture sanitarie saranno minimi e che i servizi essenziali saranno comunque garantiti.Sarà invece in piazza al pomeriggio davanti alla Prefettura di Bologna Potere al popolo, solidale col sindacato di base Usb. “Anche a Bologna ci mobilitiamo per sostenere lo sciopero aderendo all’appello del sindacato Usb Bologna”, fa sapere Pap. Dopo due anni di pandemia “è evidente il fallimento delle politiche di tagli e privatizzazioni della sanità pubblica che hanno colpito anche l’Emilia-Romagna”.  AGENZI DIRE

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