Fiale etichettate “vaiolo” in laboratorio della Merck: non dovevano essere lì. Indaga l’Fbi

fiale di vaiolo laboratorio della merck

di Antonio Amorosi – L’FBI indaga su delle fiale etichettate “vaiolo” trovate in un laboratorio vicino a Filadelfia. C’è qualcuno che gioca a fare Dio? O si sta divertendo a spargere terrore?
Sono queste le domande da farsi dopo che dagli Stati Uniti arriva la notizia di 15 fiale di vaiolo, o denominate come tali (visto che portavano l’etichetta “vaiolo”), trovate in un laboratorio della Merck nella contea di Montgomery, in Pennsylvania, che conduce ricerche sui vaccini.
Le fiale congelate etichettate “vaiolo” sono state scoperte casualmente da un lavoratore di laboratorio, mentre puliva un congelatore, ha riferito la Tv NBC di Filadelfia.

Il CDC, l’organismo degli Stati Uniti che si occupa di salute e sicurezza pubblica attraverso il controllo e la prevenzione delle malattie anche infettive, ha riferito che è in corso un’indagine. Sono intervenuti sul luogo gli agenti della FBI. Di certo le fiale, se davvero fosse vaiolo, non dovevano essere lì.

Un caso simile, ma dai contorni diversi, è già accaduto nel 2014. I dipendenti del National Institutes of Health trovarono 6 fiale di vaiolo in un magazzino a Bethesda, nel campus del NIH nel Maryland. Al tempo si sostenne che potevano essere vecchie fiale dimenticate. La notizia venne riportata dalla CNN. Secondo la CNN, 2 delle 6 fiale contenevano il virus vero e proprio. Il CDC affermò che non c’erano prove di un esposizione di qualcuno al virus. Anche se può rimanere mortale anche dopo la liofilizzazione, segnalano gli esperti: dovrebbe essere tenuto al freddo per rimanere in vita.

Il vaiolo è causato da un virus davvero pericoloso ma che è stato debellato dalla trasmissione umana alla fine degli anni ’70, dopo secoli di epidemie in tutto il mondo. È così mortale che solo 2 laboratori al mondo possono averne dosi per studiarlo: il laboratorio principale del CDC ad Atlanta negli Usa e l’Istituto Vector a Koltsovo, in Russia. Di certo le fiale, se venisse confermato come già accaduto in passato, non dovevano essere trovate nel laboratorio Merck Upper Gwenydd nel Galles settentrionale, a nord-ovest di Filadelfia, a 12 ore e mezza di auto dal laboratorio di Atlanta del CDC dove dovrebbero essere custodite.

Laboratorio della Merck bloccato per controlli

La scoperta delle fiale ha provocato il blocco del laboratorio della Merck vicino Filadelfia, che da quel momento è stato sottoposto a controlli serrati, ha riferito Yahoo News, primo organo di informazione a dare la notizia.
L’operatore di laboratorio che ha scoperto le fiale indossava guanti e una maschera facciale. Non vi è alcuna indicazione che qualcuno sia stato esposto alle fiale congelate.
“Non ci sono indicazioni che qualcuno sia stato esposto”, ha detto il CDC in una dichiarazione a Yahoo News

Il CDC ha spiegato ai giornali Usa che si sono interessati al caso che, dopo che il vaiolo è stato eliminato dal mondo, la vaccinazione di routine contro il vaiolo tra il pubblico in generale è stata interrotta perché ritenuta non più necessaria. Ma la maggior parte degli americani non è vaccinata contro il vaiolo e quelli che sono stati vaccinati probabilmente ora avrebbero un’immunità in calo. Alcune persone hanno bisogno di una protezione a lungo termine contro il vaiolo e dovrebbero ricevere dei richiami ogni 3-5 anni.

Il vaiolo risale già al VI secolo e per anni si è diffuso in modo incontrollato in tutto il mondo. Secondo il CDC, circa 3 persone su 10 che nel tempo hanno contratto la malattia sono morte. Si è diffuso come un virus chiamato “variola”. Un vaccino contro il vaiolo è stato inventato nel 1796. Sono poi passati quasi altri 200 anni prima degli ultimi casi noti alla fine degli anni ’70.
A questo punto, vista la stagione della pandemia in cui è caduto il mondo, non serve essere complottisti per vedere all’orizzonte scenari davvero inquietanti. I laboratori e la loro sicurezza restano temi centrali su cui interrogarsi.  www.affaritaliani.it

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K