Ha fatto il giro dei social, in queste ore, la notizia di una professoressa di Bologna che, stando almeno ai titoli dei giornali, con il suo comportamente irresponsabile avrebbe scatenato un focolaio di Covid allâinterno della scuola nella quale lavora. Il Corriere della Sera, nel raccontare la vicenda, a caratteri cubitali ha sottolineato: âProfessoressa non vaccinata, focolaio a Bolognaâ. Chiara la correlazione suggerita: la donna non aveva effettuato le due dosi e quindi è sicuramente lei la responsabile dellâimprovvisa esplosione di contagi. Ma le cose stanno davvero cosĂŹ?
In realtĂ , a dare unâocchiata nel dettaglio ai resoconti dellâaccaduto, ecco saltar fuori lâennesima conferma di un clima dâodio in cui ormai la disinformazione è allâordine del giorno e tutto fa gioco pur di portare acqua al mulino di un governo vigliacco, che ricatta gli italiani con il Green pass. Se nâè accorto anche Nicola Porro, che attraverso il proprio blog ha puntato il dito contro i giornali, accusandoli di fornire letture faziose e parziali.
Partiamo da un dato: la professoressa messa alla gogna aveva, ovviamente, il certificato verde, altrimenti non sarebbe potuta entrare nellâistituto, in base alle nuove regole. Di conseguenza, aveva effettuato un tampone ed era risultata negativa.
Come possiamo dunque affermare con certezza che sia stata lei a dare il lĂ al contagio? Vero, la donna è risultata positiva al Covid, e ulteriori accertamenti hanno riscontrato anche altri casi di positivitĂ allâinterno dellâistituto, una decina in tutto. Ma come essere sicuri del fatto che sia stata lei a trasmettere il virus e non a riceverlo? Impossibile, ovviamente. Tra lâaltro, tra i contagiati ci sono anche altre due docenti. Loro, però, erano in possesso del Green pass e quindi, per il Corriere, vanno considerate vittime e non possibili âuntoriâ.
Non bastasse, invece di raccontare come, fortunatamente, tutte le persone risultate positive al Covid siano in realtĂ in buone condizioni, il Corriere se la prende con la professoressa per i forti disagi causati allâistituto. Sostenendo che 300 studenti, tutti quelli entrati in contatto con i positivi, saranno costretti alla Dad per colpa della docente. Ora, fermo restando che non esiste alcuna prova del fatto che sia stata la donna a scatenare il contagio, perchĂŠ prendersela con lei anche per le regole volute dal governo?
Basterebbe disporre tamponi gratuiti nei giorni immediatamente successivi al contatto con un positivo per evitare gravi disagi alle famiglie, che si troverebbero cosĂŹ i ragazzi a casa soltanto per 2-3 giorni, non i tempi piĂš lunghi previsti attualmente dalle disposizioni sulle quarantene. E invece no, anche questo passaggio burocratico si trasforma in atto dâaccusa verso lâinsegnante. A conferma di come, ormai, trovare dellâinformazione vera, imparziale, sia quasi impossibile. www.ilparagone.it

