“La decisione della Corte polacca è preoccupante. La supremazia dei trattati europei è indiscutibile. Mi auguro che vi sia ancora la possibilità di evitare una crisi irreversibile. Tuttavia dev’essere chiaro che il primato del diritto europeo sul diritto nazionale non può essere messo in discussione”. David Sassoli (Pd), presidente del Parlamento europeo, ha commentato così, in una intervista a Repubblica, la sentenza della Corte costituzionale della Polonia sulla incompatibilità di alcune norme europee con l’ordinamento costituzionale polacco.
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“Il Parlamento europeo ha reagito in modo molto fermo. La presidente Von der Leyen è stata molto netta, cosi come alcuni stati membri. Ma vorremmo – ha aggiunto – avere parole chiare anche dalla presidenza di turno slovena e dalla Presidenza del Consiglio europeo”.
Valutare il blocco dei fondi
I trattati europei non prevedono l’espulsione. Però esiste l’art. 7 che di fatto sospende l’adesione all’Ue. Va attivato? “L’Unione – ha risposto Sassoli – ne ha già avviato la procedura di attivazione nei confronti della Polonia. La Commissione è impegnata in un negoziato con le autorità polacche proprio sui principi fondamentali, il cui mancato rispetto rischia di bloccare l’approvazione del piano di ripresa della Polonia. Il Parlamento europeo si è battuto per l’adozione del regolamento che condiziona l’attuazione del bilancio al rispetto dello stato di diritto: penso sia il momento di valutarne l’applicazione concreta”. (askanews)