La Sanità alla deriva morale

Sanità alla deriva morale

di Adriano Segatori – Una volta si parlava di “maestri” per indicare quelle figure significative che con la parola e l’esempio diventavano guide nella professione e stili di vita da imitare.
Uno di questi fu, per me, Ennio Demitri, responsabile del Pronto Soccorso di Monfalcone, nei tempi in cui – metà anni ’70 – la diagnosi si faceva con l’auscultazione, la palpazione e l’uso degli altri strumenti sensoriali di natura. Era un uomo colto, profondo conoscitore della I^ Guerra Mondiale, che passava dalla lettura specifica degli argomenti alla mirata conferma diretta scarpinando sul Carso e scendendo nelle trincee.

Una sera, anzi, una notte tarda, dopo il turno in ospedale, una nuotata al chiaro di luna ed una abbandonante cena con cospicua innaffiatura, parlando di cose serie mi disse: “Io non so se ci sarò, ma tu vedrai che un giorno ci saranno sempre più laureati in medicina e sempre meno medici”. Questa verità constatata mi è rimasta incisa nella mente, come quella, sempre riscontrata e attribuita ad Hegel, secondo il quale la “nottula di Minerva abbandona l’Università quando i bidelli aprono le porte”.

Entrambe le profezie si sono avverate. E la prima, quella che ci riguarda, è stata catalizzata da questa sceneggiata epidemica.

Medici, disposti ad ogni compromesso per denaro e visibilità, fare i tromboni della propaganda di regime, allinearsi al potere tossico dell’informazione, contraddirsi nel seguire istruzioni eterodirette. Esibizionisti affetti da delirio di onnipotenza, condito con narcisismo maligno e indecente megalomania, passano dalle minacce più vergognose (“No vax chiusi come sorci”, Burioni) alle più offese più arroganti (“Montagnier è un rincoglionito con demenza senile”, Bassetti).

Bassetti sartoria

E proprio Bassetti è l’incarnazione della profezia del mio primario. Senza orrore di se stesso, passa dall’esibizione in sartoria allo sproloquio televisivo, in una pessima rappresentazione di quello che dovrebbe simboleggiare un camicie bianco. Nolente, o per la verità consenziente, è il sostenitore pro-vax dei cari Gassman, Amendola, Parenzo, Pupo, Lucarelli, Fedez, Venier, ombre dell’intelligenza, del buon senso e della competenza.

È lui, figurante dell’epidemiologia, con la sua abusata autorevolezza e che condivide la “caccia ai non vaccinati” (la Repubblica, 19/7/2021), il responsabile delle tanto ridicole quanto pretestuose indicazioni alla vaccinazione: dal Sindaco leghista di Varallo che regala dieci euri a chi si vaccina, ai gelati per i bambini, al governatore del Friuli-Venezia Giulia che promette la libertà agli immunizzati, all’open day per vaccinare i maturandi proposto da Fratelli d’Italia.

Insomma, i politici hanno irretito i medici con oblazioni e prebende, questi hanno supportato i politici nell’operazione di sopraffazione sanitaria e di addomesticamento della massa.
Ma se i primi rispondono dell’operato in ambito elettorale, i secondi avrebbero un codice deontologico da rispettare e un ordine al quale rispondere.

Finora, mi pare non sia accaduto nulla, e quindi un Bassetti resta un esempio negativo per la professione, un influencer della maleducazione boriosa, un figurante di quella che fin dalle origini era un Arte Sacra ed è finita per essere un avanspettacolo profano.

Prof. Adriano Segatori –  psichiatra-psicoterapeuta, membro della sezione scientifica “Psicologia Giuridica e Psichiatria Forense” dell’Accademia Italiana dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi”

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