Speranza in vacanza assediato dalle proteste, arrivano i Cc

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di Federico Garau – Ferie e contestazioni per il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha scelto la Toscana per le proprie vacanze in famiglia, non tenendo conto dell’eventualità di finire nel mirino del popolo delle discoteche.

Particolarmente vessati dai provvedimenti e dalle restrizioni imposte dal governo presieduto dall’ex governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, i gestori hanno deciso di inscenare una protesta a Castiglione della Pescaia, luogo di villeggiatura del rappresentante di Articolo Uno. Nonostante tutto l’ottimismo espresso per quanto riguarda la questione Green Pass poco prima della sospensione dell’attività del Parlamento per la pausa estiva, tuttavia, c’è evidentemente più di qualche problema da risolvere per il governo.

A ricordare al titolare del dicastero della Salute che la situazione sta sfuggendo di mano, riporta LaPresse, sono stati i gestori delle discoteche. Venuti a conoscenza delle “vacanze toscane” di Speranza, questi ultimi si sono dati appuntamento in spiaggia per dar vita ad una manifestazione e richiedere un urgente incontro col ministro.

I gestori chiedono conto esplicitamente in un video del perché altre tipologie di locali, come ad esempio i ristoranti, possano restare aperti con l’obbligo per i clienti di esibire il Green Pass mentre le discoteche restano ancora chiuse. Da oltre un anno tali attività sono vessate dai provvedimenti decisamente rigidi imposti dall’alto con la motivazione di limitare i contagi.

Speranza in vacanza

“Siamo venuti a dare il benvenuto al ministro Speranza in vacanza in Maremma”, ha dichiarato in video il gestore del locale “La Capannina” di Castiglione Antonio Degortes. “Le discoteche sono in gran parte chiuse da 19 mesi. Caro ministro perchè il Green Pass vale per tutti e per i locali no? Ce lo devi spiegare o altrimenti noi staremo qui 7 giorni ad aspettarti e a farti compagnia insieme ai clienti del resort”.

Antonio Degortes, tra l’altro, ha scelto di chiudere il proprio locale per il resto della stagione dopo che, verso la fine di luglio, gli era stato imposto un blocco dell’attività a causa di presunte irregolarità nella gestione delle norme anti-Covid.

I carabinieri non hanno tardato a raggiungere i manifestanti sulla spiaggia, provvedendo alle consuete operazioni di identificazione. Nonostante il brusco stop, comunque, i gestori promettono di reiterare le proprie proteste nel caso in cui il ministro continui a sottrarsi ad un più che comprensibile confronto.  https://www.ilgiornale.it

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