Inoculazioni errate, 50 persone richiamate per terza dose

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Dose di vaccino insufficiente per errore dei medici: oltre 50 persone richiamate per un terza dose di Pfizer. Un banale errore umano sarebbe all’origine del richiamo extra destinato a 58 cittadini belgi ai quali è stata somministrata una dose Pfizer di quantità troppo modesta. La mini-iniezione si è verificata nel centro di vaccinazione di Diest, cittadina fiamminga di circa 20mila abitanti. Sabato 10 aprile, secondo quanto riferisce la testata ‘The Brussels Times’, il personale responsabile del centro ha notato il problema dopo un controllo di routine sulla qualità delle somministrazioni.

Inoculazioni errate, dose insufficiente – A raccontare l’accaduto alla stampa è stato Ivo Deckers, vicepresidente dell’autorità sanitaria locale. “C’era troppo poco liquido nelle siringhe, il che significa che le dosi dei vaccini somministrati erano troppo ridotte”, ha spiegato Deckers alla radio belga Vrt. Il dosaggio insufficiente “probabilmente è il risultato di un errore umano, che potrebbe essere accaduto in due punti del processo” di vaccinazione.

Come funziona il dosaggio

Il farmaco, dopo che viene consegnato al centro di somministrazione, viene miscelato con un altro liquido prima dell’iniezione sul braccio. Quella miscela probabilmente conteneva troppo poco vaccino, secondo Deckers, il quale ha precisato che troppe dosi sono state prese da una sola fiala. Di conseguenza, le 58 persone “potrebbero essere meno protette dal Covid-19 di quanto normalmente previsto” e sarebbe necessaria una terza dose.

Il richiamo – terza dose

D’intesa con le autorità fiamminghe, è stato deciso che tutti coloro che rischiano di non essere abbastanza protetti dal virus riceveranno una terza dose di Pfizer. Le persone vaccinate con la dose insufficiente – tutte over 65 – sono state informate personalmente per telefono o per email, e hanno già fissato un appuntamento per farsi vaccinare una terza volta. Quest’ultimo richiamo, hanno chiarito le autorità belghe, avverrà nel mese di giugno.

“Non c’è nessun rischio per la salute delle persone coinvolte”, ha rassicurato Deckers. “L’iniezione aggiuntiva garantisce a tutte le 58 persone una protezione completa contro il Covid-19”, ha concluso.

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