Danimarca: ‘coronapass’ necessario per bar, palestre, stadio

coronapass

La Danimarca segue l’esempio di Israele e, primo negli Stati membri dell’Unione europea, ha deciso di lanciare un ‘coronapass’, un’applicazione che certifica l’avvenuta vaccinazione, il fatto di avere ricevuto un test negativo per il Covid, o anche di essere recentemente guarito dopo aver avuto la malattia, per permettere ai cittadini di tornare a frequentare liberamente bar, stadi o anche solo di andare dal barbiere.

Come sottolinea la Bbc a differenza di gran parte dell’Europa, questo Paese scandinavo è riuscito a evitare una terza ondata di infezioni e ha iniziato ad allentare un lockdown iniziato lo scorso dicembre. I tassi di contagio e morte sono ora tra i più bassi del continente e le autorità ritengono che il coronavirus sia sotto controllo. Dall’inizio della pandemia nella nazione di quasi sei milioni di abitanti i casi sono stati 244mila e i decessi 2.463

“Possiamo aprire di più ora in Danimarca, e questo è l’opposto di quello che stanno vivendo molti altri”, aveva rivendicato la premier Mette Frederiksen quando sono stati rivelati i piani di riapertura il mese scorso. Il coronapass funziona tramite un’app per smartphone chiamata MinSundhed (MyHealth), collegata a un sistema nazionale. Tutti i residenti hanno un numero ID, chiamato Cpr, e una tessera sanitaria gialla con un codice a barre contenente i dettagli dell’ID. Quando si viene vaccinati, o si fa un test o viene certificata l’avvenuta guarigione, i dati finiscono nel sistema.

Entrando in un locale il codice del coronapass viene scansionato e il risultato diventa visibile dando il via libera all’ingresso. Non servirà per entrare in negozi e supermercati ma sarà necessario per andare allo stadio, in cinema, teatri, palestre ma anche dal parrucchiere o dal tatuatore. Sarà poi necessario nei ristoranti che dovrebbero aprire il sei maggio e poi in tutte le altre attività che saranno autorizzate a riaprire dal 21 maggio. I locali che non lo accettano rischiano delle multe.

Come riporta la Bbc zoo e parchi a tema sono stati i primi a utilizzare questi passaporti vaccinali. “Abbiamo dovuto creare dei nuovi posti di blocco. Abbiamo dovuto investire molte risorse per farlo e questo è il rovescio della medaglia. Ma sta funzionando molto bene”, ha spiegato il portavoce dello zoo di Copenaghen, che ormai sta lavorando come se la pandemia non ci fosse più.

Coronapass parte della vita

“Credo che sia parte di come è la vita in questo momento. Dobbiamo accettarlo per mantenere basso il tasso dei contagi”, ha detto alla televisione britannica una delle visitatrici. Il gruppo “Men in Black”, che da tempo si oppone contro le restrizioni imposte per frenare la diffusione del virus, ha lanciato una protesta contro le “coronapass”, affermando che si tratta di “sorveglianza di massa”, aggiungendo che “la registrazione dei danesi testimonia che viviamo in una società basata sulla sfiducia nei confronti dei cittadini”.  https://europa.today.it

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2 thoughts on “Danimarca: ‘coronapass’ necessario per bar, palestre, stadio

  1. La Danimarca è uno dei posti che non visiterò per il resto della mia vita.
    Senza rimpianto.

  2. Ti sei vaccinato? Bene, ora spera che tutto vada secondo le tue aspettative, perché coloro che ti hanno vaccinato e che in questi giorni sono a protestare in strada, hanno omesso di dirti che il vaccino non è detto che abbia ammazzato il virus, di certo però, è che ha significativamente uccisa tutta la tua flora batterica, tanto che, se anche tu vorrai dartene una prova, dopo una settimana dal richiamo vai a farti verificare a quanto ammontano le tue difese immunitarie. Scoprirai cosi di non averne alcuna, peccato che questo significhi che ora non sei soggetto solo al virus Covid, ma ad ogni virus che ti girerà sotto il naso e di cui nel caso questi fosse un virus mortale, questi ha già trovata la sua prossima vittima. Che dire… per quel che valgono, auguri.

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