Torino, barista s’incatena: “ristori insufficienti”

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TORINO  – Il titolare di un bar di via San Secondo, a Torino, si è incatenato al dehors del suo locale, per protesta contro il governo dopo l’ingiunzione di un avvocato che gli intima di pagare due mesi d’affitto.
“Ho perso in mancati incassi 65 mila euro a causa dei vari lockdown”, denuncia Salvatore Chiarello, che gestisce il bar insieme alla moglie e ha chiesto un incontro al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

“Lo Stato ci abbandona con ristori insufficienti – si legge su un cartello alle sue spalle – rischiamo di perdere la nostra attività”.
Sul posto è intervenuta la polizia. Il primo commento a quanto accaduto è dell’esponente di Fratelli d’Italia, Paola Ambrogio: “Un altro ristoratore denuncia l’immobilismo del governo – scrive sul Facebook – chiediamo un intervento immediato per impedire che ulteriori famiglie perdano la loro attività”. “Inaudito e preoccupante dover assistere a scene di disperazione che vedono un commerciante incatenarsi perché messo in ginocchio dalla pandemia.”

“La disperazione sta raggiungendo livelli altissimi – aggiunge Eugenio Bravo, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp di Torino – Siamo per il rispetto delle regole, ma siamo anche per il rispetto dei tanti lavoratori economicamente piegati da questa pandemia e privi dei necessari mezzi di ristoro. Questa situazione alimenta il pericolo di rivolte e di tenuta dell’ordine pubblico”. (ANSA)

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