Docente minacciato in Gb, islamici fuori dalla scuola: “Dateci la sua testa”

di Adele Sirocchi – Ancora un professore minacciato. Ancora una volta la libertà di insegnamento è messa sotto accusa. Accade nel West Yorkshire, Inghilterra, dove la Batley Grammar School è stata presa d’assalto da decine di manifestanti. La scuola ha consigliato agli studenti di rimanere a casa. L’edificio è sorvegliato. Tutto perché un 29enne insegnante ha mostrato in classe una vignetta di Charlie Hebdo. Il docente è sotto protezione ed è stato trasferito in un luogo sicuro.

Docente sotto scorta, il preside chiede scusa agli imam – Gary Kibble, il preside della Batley Grammar, anziché difendere il docente sotto scorta, ha offerto le sue “scuse sincere e complete”, aggiungendo che la decisione dell’insegnante era “completamente inappropriata”. La scuola ha tenuto un incontro con imam e islamisti locali prima di annunciare la sospensione del docente.

Un caso analogo a quello di Samuel Paty – Il professore che in Francia ha subìto la decapitazione ad opera di un terrorista. Anche lui aveva mostrato una vignetta di Maometto agli studenti di un corso sulla libertà di espressione. Dopo di lui, una decina di altri insegnanti e docenti sono finiti sotto scorta. E infatti anche nel caso del docente inglese i manifestanti hanno urlato: “Dateci la sua testa”.

“Associazioni studentesche belghe – scrive Meotti – hanno protestato per l’arrivo nella capitale del direttore di Charlie Hebdo, “Riss”, uscito in fin di vita dalla strage nella sua redazione. La libreria Filigranes di Bruxelles, la più grande del paese, ha annullato un incontro con il giornalista Eric Zemmour per “ragioni di sicurezza”. Il Museo Hergé ha rinunciato al suo tributo a Charlie Hebdo, autocensurandosi. Una mostra cancellata “per motivi di sicurezza”.

E’ a Bruxelles – conclude Meotti – che Michel Houellebecq celebra la conversione all’Islam di uno dei protagonisti del suo romanzo Sottomissione, Robert Rediger, che dal bar Metropolis, capolavoro dell’art nouveau a Bruxelles, dichiara: “E’ stato in quel preciso momento che ho capito, l’Europa aveva già commesso il proprio suicidio”. Del resto a Bruxelles l’Islam è già oggi la prima religione e il sindaco Yvan Mayeur ha ammesso che le moschee di Bruxelles sono nelle mani dei salafiti.

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