Toti: “Urgente scudo penale per chi somministra vaccini”

Vaccini, Toti: “Urgente uno scudo penale per chi somministra”

Scudo penale per chi somministra vaccini, la richiesta di Toti ricalca quella del presidente dell’Ordine dei medici. Il 15% del personale sanitario in Liguria non si e’ vaccinato. “E’ un dato che riguarda per la verita’ il primo ospedale della Liguria, Il San Martino. Immagino che gli altri piu’ o meno siano allineati. Si tratta di liberta’ personali. La cosa che serve piu’ rapidamente e’ uno scudo penale per chi oggi vaccina, per il caso siciliano di un infermiere e di un medico indagati per aver somministrato un vaccino AstraZeneca, di cui evidentemente non avevano alcuna responsabilita’”.

E’ la richiesta a Governo e Parlamento che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha ribadito stamani a Genova a margine dell’inaugurazione del primo punto vaccini ligure in una struttura sanitaria privata, che gratuitamente ha offerto alla Regione i suoi spazi e il suo personale. ANSA IMMAGINI ZENNARO

il presidente dell’Ordine dei medici: Molti colleghi sono spaventati da quello che è successo in Sicilia. La magistratura fa il suo doveroso lavoro e sono ‘atti dovuti’ ma serve mettere in serenità gli operatori e pensare a una sorta di ‘scudo penale per chi somministra vaccini: un intervento legislativo idoneo, senza sconvolgere i nostri principi democratici, per dare, in questa fase emergenziale, la possibilità ai medici di potersi esimere dai problemi di carattere colposo”. Così all’ANSA il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli sulle inchieste in corso per i casi di decessi in merito alle vaccinazioni con AstraZeneca.

“Oggi – dice Anelli – in assenza di una norma, in un momento straordinario dove abbiamo una malattia che è comparsa per la prima volta sulla faccia della terra, non abbiamo una terapia risolutiva. Abbiamo vaccini. E in una campagna di vaccinazione di massa sicuramente può avvenire qualche problema. I rischi di fronte a grandissimi numeri sono sempre possibili ma penso che il Parlamento a questo punto, e lo avevamo già chiesto nella prima fase, debba pensare seriamente a un intervento legislativo che doni un po’ di tranquillità e serenità alla professione”.

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