Radio Radio, presidio di Libertà

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Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra traccia un profilo di Radio Radio FM, una delle poche voci controcorrente rimaste nel campo dell’emittenza nazionale.

C’è ancora chi, fortunatamente, ha il coraggio delle proprie idee. Nonostante un’Italia in preda a un panico insensato e pressoché infondato, e un esecutivo ufficiosamente consegnato al momento alle lobby europeiste che si chiamano massofinanza internazionale cibernetica, digitale e sanitaria.

Ufficialmente, invece, in mano a un San Mario Draghi (dove il ‘San’ è più che ironico) che, per quanto possa apparentemente apparire come il salvatore della patria, in realtà di fatto si configura come un liquidatore sistematico di PMI.

In tutto questo, pare quasi di essere di nuovo in quel periodo fertile e glorioso insieme delle radio libere. Emittenti che con coraggio ancora oggi combattono via etere e con tutti i canali di distribuzione radiotelevisiva e on line di contenuti, la buona battaglia della Verità.

Come la nota e arciseguita ‘Radio Radio’, di proprietà dell’Editore Fabio Duranti, da sempre persona e professionista realmente vicino al popolo. Una voce autorevole cui gravitano attorno figure di primo piano della cultura, economia politica, arte, imprenditoria, sanità, salute e scienza italiane che si rifiutano, per via dell’acume e dell’intelligenza che le contraddistingue, di credere che il mondo e la pandemia siano proprio così: come certo mainstream vittima del politically correct vuol farceli entrambi apparire.

Ed è in tal maniera che programmi meritatamente ascoltati come il quotidiano del mattino ‘Un giorno speciale’ di e con Francesco Vergovich, giornalista radiotelevisivo di lungo corso raffinato e carismatico, si configura come un ritmato e poliedrico spazio d’approfondimento in onda dalle 10.00 alle 14.00 dal lunedì al venerdì capace di spaziare con ampia disinvoltura sui temi di maggiore attualità facendo luce e chiarezza per il bene degli italiani.

Perché ‘Radio Radio’ sa alzare opportunatamente il tono e i toni, ma sempre con garbo, autorevolezza, equilibrio, contraddittorio e maestria evidenti, quando si tratta di diffondere con le proprie antenne quella sana istanza di risveglio collettivo nazionale che da troppo tempo è assente dalle coscienze.

Quell’impeto, quello scatto d’orgoglio di chi giustamente approfondisce le fonti e confronta i pareri di chi ha titolo e competenza in ogni materia, per andare coraggiosamente e doverosamente a fondo nella realtà schietta delle questioni che sono determinanti per la rinascita di un Paese stremato da questa meschina e ignobile presa in giro che si chiama Covid-19. O, quantomeno, un problema che qualcuno alla UE e al Governo ha interesse a mostrare evidentemente più grande di quel che è.

Maurizio Scandurra

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