Cartelle esattoriali: 50 milioni in partenza dal 1° marzo

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Pronti, partenza, via – Da lunedì 1° marzo riprende il lavoro della riscossione con l’invio dei 50 milioni di cartelle esattoriali bloccate da mesi per l’emergenza Covid.

Non c’è stato, infatti, alcun provvedimento che contenesse l’ennesima proroga, quindi il fisco è pronto a ricominciare con l’invio dei plichi la prossima settimana, visto che la sospensione scade domenica 28 febbraio. L’avvio delle notifiche e degli avvisi fiscali non è una sorpresa ricorda laleggepertutti.it: il ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Daniele Franco aveva già deciso di ricominciare con la distribuzione delle cartelle esattoriali perché più slitta il termine di sospensione e più lavoro si accumula quindi, anziché spostare nel tempo il problema, lo si acuisce.

Quello che non succederà, ovviamente, è che la prossima settimana l’agente della riscossione invii i 50 milioni di cartelle esattoriali rimaste ferme. L’idea è quella di modificare i tempi della prescrizione per poter spalmare la trasmissione di notifiche e avvisi nell’arco di un paio di anni, ad un ritmo di tre o quattro milioni di cartelle al mese.

Si attende ancora, invece, il provvedimento che dovrebbe bloccare il pagamento delle rate di tutte le rottamazioni e saldo e stralcio rimaste congelate nel 2020, sempre per l’emergenza coronavirus. Pare, ormai, un dato di fatto che ci sarà una proroga della sospensione fino ad aprile. Senza un decreto, famiglie e aziende dovranno passare alla cassa del fisco da lunedì. Ma, da quanto si apprende, l’atteso provvedimento arriverà proprio il 1° marzo, giorno della scadenza dell’attuale sospensione. In alternativa, verrebbe approvato insieme al decreto Ristori 5.

Già, i ristori. Restano l’altro punto delicato sul quale il Governo è chiamato a pronunciarsi nelle prossime ore, visto che le misure restrittive contro il Covid anziché allentarsi stanno per diventare ancora più severe. Le nuove chiusure annunciate in altre Regioni (a rischio arancione ci sono di nuovo Lombardia, Piemonte e Marche) comporteranno altre perdite di soldi da parte di molti esercenti. L’idea già anticipata dall’Esecutivo è quella di viaggiare di pari passo con le chiusure e gli aiuti. E non solo quando le limitazioni vengono decise dallo Stato ma anche quando rispondono alle ordinanze delle Regioni.

Il ritardo dei ristori, però, è evidente e la pazienza di tanti esercenti comincia ad arrivare al limite. Motivo in più per accelerare il decreto sullo stop alle rate delle rottamazioni e del saldo e stralcio: spiegare a chi è già in difficoltà che deve chiudere per decreto ma che deve passare alla cassa del fisco per pagare non deve essere semplice.  ADNKRONOS

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