âPrenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva RU486, mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel gremboâ. Questo è il messaggio, riportato sui maxi manifesti affissi in tutta Italia in occasione della campagna #dallapartedelledonne, che tanto scalpore sta destando. Come a Ravenna, dove i poster di Pro Vita & Famiglia e dellâAssociazione culturale San Michele Arcangelo che denunciano la disinformazione sullâaborto farmacologico sono divenuti oggetto di unâindebita rimozione da parte del Comune.
Un sopruso indegno di una societĂ democratica, ancor piĂš se si pensa che silenziare un fatto non lo rende meno reale. E occultare i dati sulla RU486 non impedirĂ che questa pillola continui a causare emorragie, gravidanze extra-uterine, infezioni, setticemie, distruzione del sistema immunitario, depressione e anche la morte.
Ravenna, però, non intende subire passivamente questa ingiustizia. Per questo, al Comune è stata appena notificata una diffida attraverso lâavvocato Francesco Minutillo contro la censura, per le ipotesi di reato di abuso dâufficio in atti di discriminazione politica e condotte diffamatorie da parte dellâassessore Ouidad Bakkali e dei funzionari amministrativi e politici del Comune di Ravenna coinvolti nellâincredibile vicenda: intimando allo stesso Comune di riaffiggere immediatamente i manifesti.
Si rassegnino, dunque, coloro che pensavano di metterci a tacere facendo strame dellâart. 21 della Costituzione della Repubblica: che tutela la libertĂ di opinione, non quella di pensarla come vuole il pensiero unico. Un intero popolo si sta alzando in piedi per gridare la propria indignazione e far sentire la propria voce. E la verità è piĂš forte di qualsiasi bavaglio.
COMUNICATO STAMPA Associazione San Michele Arcangelo

