Covid, prof Clementi: “Mattarella sia il primo a vaccinarsi come la regina in Gb”

Il presidente Mattarella dovrebbe essere il primo a vaccinarsi contro il coronavirus. A dirlo è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente dell’universitĂ  Vita-Salute. “Anche l’Italia dovrebbe dare una comunicazione sul vaccino contro Covid-19 d’impatto come quella che si sta facendo nel Regno Unito, dove la Regina Elisabetta e il consorte Filippo”, rispettivamente 94 e 99 anni, “si vaccineranno pubblicamente per primi”.

Ha apprezzato il chiaro e deciso messaggio contro i ‘no-vax’ lanciato dai reali inglesi Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente dell’universitĂ  Vita-Salute, che auspica nel Belpaese altrettanto vigore comunicativo a sostegno dell’iniezione scudo. Chi potrebbe vestire i panni di Elisabetta e Filippo dalle nostre parti? Per Clementi una figura all’altezza di ‘The Queen’ è “il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.

Potrebbe dare davvero un bell’esempio, per comunicare che è importante vaccinarsi. PerchĂ© oggi sento troppe voci dissonanti“, osserva l’esperto parlando con l’Adnkronos Salute. Della diffidenza verso il vaccino anti-Covid si parla tanto in questi giorni. In diversi hanno segnalato il problema. La stessa Organizzazione mondiale della sanitĂ  in Europa ha segnalato sentimenti di diffidenza e insicurezza espressi all’interno delle popolazioni di diversi Paesi del vecchio continente, che secondo alcune indagini raggiungono in certi casi percentuali consistenti, fino al 50%.

Per Clementi serve dunque un segnale forte, sul modello britannico, che “in Italia il Capo dello Stato potrebbe dare. Mi piacerebbe che lo facesse, ma penso che lo farĂ ”. Quanto al dibattito italiano di questi giorni, Clementi aggiunge: “Dopo l’uscita ‘non vacciniamo chi si è ammalato’ che aveva lasciato un po’ perplessi, perchĂ© oggettivamente non sempre chi è guarito da Covid mantiene un’immunitĂ  rilevabile nel tempo e ci sono stati casi di doppia infezione, preferisco l’impostazione comunicata ora dal commissario straordinario Domenico Arcuri. Può essere giusto il discorso che non sono persone che hanno la prioritĂ  rispetto agli altri. Ma vaccinare una persona che ha giĂ  un’immunitĂ  rilevabile non compromette nulla, semmai la rafforza”, conclude.  ADNKRONOS