Il fascismo degli antifascisti: Meluzzi al centro del fuoco

di Armando Manocchia

Il prof. Alessandro Meluzzi ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Chi mi conosce sa che retwitto anche gli insulti più feroci che mi vengono rivolti per provocare una discussione! Qualcuno ha utilizzato un mio retwitt di un lager per provocare una discussione sulle libertà civili. Utilizzando una mia foto, il Pd organizza un attacco personale. Orrore.
Dai furibondi attacchi personali di buonisti progressisti, che mi augurano la morte civile la distruzione personale dopo avere montato una mia foto su una immagine retuittata, capisco che andrà tutto bene’ rischia di essere il nuovo’ il lavoro rende liberi’ ! Vergognatevi! NON ho creato quella abominevole immagine, ma l’ho retwittata come gli insulti che mi vengono continuamente rivolti. Onoro le vittime di quella violenza orribile come di tutti coloro che perdono la libertà, l’onore e la dignità ora e allora nel mondo.”

Che cosa è successo?

Il 12 ottobre, dopo averci ‘allietati’ con la notizia che i contagi da coronavirus erano in aumento, il ministro Roberto Speranza, in collegamento con Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, ha spiegato candidamente su cosa puntava il governo per impedire le feste private nelle case, considerate il focolaio principale dell’epidemia: “Quando c’è una norma, questa va rispettata e gli italiani hanno dimostrato di non aver bisogno di un carabiniere o di un poliziotto a controllarli personalmente. Ma è chiaro che aumenteremo i controlli, ci saranno le segnalazioni.”

Oltre che mettere i cittadini l’uno contro l’altro, quest’ultima affermazione ricorda i vari periodi bui della storia in cui tanti innocenti sono stati perseguitati, sono finiti nei campi di concentramento nazisti o nelle “cliniche psichiatriche” comuniste, proprio dopo le segnalazioni dei vicini di casa, dei conoscenti o, peggio ancora, dei finti amici. Un ministro che, in qualche modo, conta sulla delazione per raggiungere determinati risultati – qualunque sia il motivo e lo scopo – dovrebbe fare orrore a chiunque non abbia istinti liberticidi.

A questo si aggiunga che, pochi giorni prima, il noto antifascista Zingaretti, comunicando un aumento dei test e dei contagi in Lazio, ha dichiarato: “questo ci porta a togliere dalla vita sociale molti positivi asintomatici“, ovvero persone praticamente sane che non potrebbero contagiare nessuno, come affermato dai più eminenti scienziati.

Come ultima citazione, ma ce ne sarebbero a decine, riportiamo le parole del virologo Pregliasco: “Serve un grande sforzo collettivo per ridurre i contatti al minimo indispensabile. Scuola, lavoro: il resto ora va stornato“. La frase ha subito riportato alla memoria George Orwell, nel suo celebre 1984: “All’infuori del lavoro tutto era vietato, camminare per strada, distrarsi, cantare, ballare, riunirsi…” . Non è certo una bella prospettiva.

Dopo i vari Dpcm, ritenuti incostituzionali da eminenti giuristi, il prof. Meluzzi ha percepito un pericolo per la libertà e per la democrazia, ed ha ritenuto pertanto di lanciare un allarme, pubblicando la tristemente nota immagine di Auschwitz, ma sostituendo la scritta originale “il lavoro rende liberi” con “andrà tutto bene“, il cui senso è chiarissimo e non è certamente un insulto per chi ha sofferto, ma un chiaro avvertimento, un monito. Inequivocabile.

Il retweet ha scatenato una raffica di insulti, dalle offese più volgari alle minacce di morte, da parte chi non vede il pericolo o non ha interesse a scongiurarlo. Dal Pd si è quindi levato un coro di indignazione, con un’operazione di accerchiamento, manco si trattasse di un terrorista islamico. Ma forse, in tal caso, si sarebbero astenuti.

Andrea Romano ha accusato il prof. Meluzzi di farsi “beffe della Shoah per la propria piccola, misera propaganda”, trascurando che proprio la sinistra sta sminuendo l’orrore dell’olocausto e delle foibe appellando con il termine di “negazionisti” coloro che si oppongono all’obbligo vaccinale e all’obbligo delle mascherine.

L’antifascista Fiano, che non ha ritenuto di criticare la fiducia nella delazione da parte del ministro Speranza, ha dichiarato: “Fossi un conduttore di Mediaset non chiamerei più una persona del genere in trasmissione”, dimenticando che in Tv ci vanno perfino i brigatisti rossi. Mirabile esempio di oggettività vilipesa.

Alessia Morani pretende che Meluzzi sia zittito: “Io mi chiedo come Twitter possa consentire questa vergogna. Ma oscuratelo santo cielo!”. Non ci meravigliamo. E’ raro che la signora pubblichi qualcosa che si possa leggere senza inorridire.

Ieri Tremonti, che di solito non è un chiacchierone, ha dichiarato: “la cascata dei fenomeni generati dalla pandemia va oltre il campo sanitario ed economico per arrivare al centro del nostro sistema politico marcando, con la violazione della sua Costituzione la crisi della Repubblica”.

E mentre la democrazia emette i suoi ultimi rantoli comatosi, qualche giornale di sinistra, con un orrendo vaniloquio nel quale è difficile districarsi – e per attirare lettori non meno schizzati e fuori di testa – si scaglia contro chi fa notare che un pericolo incombe, mettendolo al centro di un fuoco di odio.

Qualche giorno fa, a Parigi, un professore è stato decapitato in strada dopo aver mostrato alcune vignette su Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione. I professionisti della mistificazione hanno trattato l’argomento con la stessa nonchalance con cui si entra al bar e si chiede un caffè. Questa mattina, invece, per distrarre i loro babbei, hanno ritrovato la verve ed hanno dato fuoco alle rotative per attaccare Meluzzi, ostinati come sono a perseguire la loro decadenza fino al disfacimento totale.
(Uccelli morti che vanno in cerca dell’impagliatore. E neanche lo sanno.)

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One thought on “Il fascismo degli antifascisti: Meluzzi al centro del fuoco

  1. Oltre tutto il reto che non merita commenti ulteriori, vorrei sottolineare come l’illustre Pregliasco, di cui non conosco titoli e quant’altro, ha affermato che le mascherine sono sì dannose per chi corre, ma sono assolutamente innocue per chi si limita acamminare. Scienziato?!

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