“Amazon spia sindacalisti e dipendenti che fanno politica”

Amazon spia i sindacalisti e chi tra i dipendenti fa politica ponendo così una “minaccia” all’azienda. È questa l’accusa a cui un gruppo di eurodeputati ha chiesto di rispondere al capo del colosso delle vendite online di rispondere. Il timore è che Jeff Bezos voglia fermare sul nascere qualsiasi tentativo di organizzazione tra i suoi operai, che potrebbero voler chiedere migliori condizioni di lavoro e migliori salari.

Come racconta il Guardian la scorsa settimana i sindacati hanno chiesto un’indagine della Commissione europea sulla legalità del monitoraggio dei lavoratori da parte di Amazon, dopo che due annunci per due posti di lavoro sul sito web della società statunitense cercavano ruoli di “analista dell’intelligence” allo scopo di prevenire “minacce contro la società”. Tra i rischi da monitorare si menzionavano anche quelli posti da “gruppi di attivisti e leader politici ostili”. Inoltre si chiedeva esperienza di questioni come “terrorismo, rispetto della legge e sindacato”, dando l’impressione di mettere quest’ultimo alla stregua dei crimini. Dopo che la notizia è uscita per la prima volta su Vice News la compagnia ha ritirato l’annuncio e un portavoce si è scusato affermando che “l’offerta di lavoro non aveva una descrizione accurata del ruolo: è stata scritta per errore e per questo è stata corretta”.

Ma la cosa non ha convinto i deputati europei e la lettera a lettera a Bezos, sottoscritta da 37 esponenti partiti di sinistra e verdi di diverse nazioni, tra cui c’è anche l’italiano Brando Benifei, “esprime preoccupazione per i crescenti avvertimenti sulla politica anti-sindacale della vostra azienda“. “Siamo preoccupati del fatto che i sindacati europei, così come i rappresentanti eletti a livello locale, nazionale o europeo, potrebbero essere interessati da questo approccio al ‘monitoraggio delle minacce’, che mira a reprimere l’azione collettiva e l’organizzazione sindacale”, affermano i parlamentari.

Amazon è uno dei più grandi datori di lavoro del settore privato al mondo, con oltre un milione di dipendenti. La crescita del valore delle azioni dell’azienda hanno fatto crescere la ricchezza di Bezos di 79 miliardi durante il 2020, con la pandemia che ha fatto schizzare le vendite online, portandola così a 189 miliardi e rendendolo l’uomo più ricco del mondo, secondo Bloomberg. I deputati, coordinati dalla francese Leïla Chaibi, dicono al patron dell’impresa che “la crescita esponenziale dei profitti di Amazon dall’inizio della pandemia globale non ti permette di esonerarti dal rispetto dei principi legali fondamentali”.

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