Pensioni: con ricalcolo dei contributi si rischia di perdere il 32%

La Cgil dice no a qualsiasi ipotesi di scambio tra flessibilità in uscita e ricalcolo contributivo per coloro che hanno anni di contributi nel sistema retributivo perché ci sarebbe una forte penalizzazione degli assegni, fino al 32%. Il sindacato di corso Italia ha effettuato una serie di simulazioni per spiegare quanto il sistema varato per Opzione donna (che prevede l’uscita anticipata ma con ricalcolo interamente contributivo) sia penalizzante per i lavoratori che decidessero di uscire all’età di 64 anni. La stima è fatta sui lavoratori che rientrano nel sistema misto (quindi meno di 18 anni di contributi alla fine del 1995) e in alcuni casi mostra un vantaggio per lo Stato (e minor incasso per il pensionato) di circa 80.000 euro calcolato sulla vita attesa della persona che opta per l’uscita anticipata. Ecco alcuni dei casi sui quali è stata fatta la simulazione:

Lavoratori con carriera piatta e 23.000 euro retribuzione – – Con 36 anni di contributi, 16 dei quali nel retributivo la pensione lorda sarebbe di 801 euro invece che di 1.145 con una perdita di 344 euro lordi (30%). La perdita netta sarebbe del 23% con una pensione di 732 euro. Nel caso di un lavoratore con solo 30 anni di contributi (10 dei quali nel retributivo) e 64 anni di età la pensione lorda sarebbe di 735 euro con una perdita del 30% rispetto ai 1.041 con il sistema misto. L’assegno netto sarebbe di 687 euro. Il minor incasso per il pensionato per tutto il periodo di vita attesa sarebbe di 51.480 nel primo caso e di 45.864 nel secondo caso.

Lavoratori con carriera dinamica e 30.000 euro retribuzione – Avendo 64 anni di età e 36 di contributi, 16 dei quali nel retributivo con il sistema misto la pensione lorda sarebbe di 1.635 euro (1.281 netta) mentre con il calcolo interamente contributivo scenderebbe a 1.112 euro (930 netti) con una perdita per il lordo del 32% (28% per il netto). Il minor incasso netto per il pensionato sarebbe di 82.134 euro. Con 33 anni di contributi solo 10 dei quali nel retributivo la perdita sarebbe del 31% per il lordo e del 26% per il netto (pensione netta da 1.210 euro a 895).

Lavoratori con reddito in crescita costante, retribuzione 35.000 euro

Con 64 anni di età e 39 di contributi 17 dei quali nel retributivo con il ricalcolo del contributivo si avrebbero 1.330 euro di pensione a fronte dei 1.683 con il misto (-20%). La pensione netta sarebbe di 1.168 euro (-17% su quella calcolata con il misto). Il minor incasso per il pensionato si aggira sui 54.000 euro.

Lavoratore part time con 25.000 euro retribuzione

La pensione lorda con il ricalcolo contributivo sarebbe di 1.132 euro, inferiore del 28% a quella che avrebbe avuto con il sistema misto, 947 la netta a fronte dei 1.234 del netto con il sistema misto) . L’impatto del ricalcolo sull’attesa di vita media sarebbe di oltre 67.000 euro. L’impatto sarebbe ancora pià alto con 64 anni di età e 35 di contributi di cui 11 nel sistema retributivo. Qui la perdita sarebbe del 31% con un peso per il pensionato nel corso della vita attesa di oltre 73.000 euro.

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