“Negli ultimi due giorni, l’ISTAT ha pubblicato i disastrosi dati sul Pil e sul mercato del lavoro. Li ricordiamo: -0,3% il tasso di crescita registrato dall’economia italiana nell’ultimo trimestre del 2019, il peggior dato da inizio 2013 e il peggior dato tra i paesi dell’Eurozona, mentre quasi 80mila sono stati i posti di lavoro, per lo più a tempo indeterminato, perduti nel solo mese di dicembre. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha giustificato questo risultato, tanto inatteso quanto umiliante per la seconda potenza manifatturiera d’Europa, dando la colpa al maltempo di novembre. Ci permettiamo di non essere d’accordo con il ministro Gualtieri: troppo facile come quando si dice ‘piove, governo ladro'”.
Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
“Certamente – aggiunge – il contesto macroeconomico internazionale avverso ha inciso sui risultati, almeno per il 50%. La crisi manifatturiera tedesca ha pesato enormemente sulla produzione dei distretti industriali del Nord Italia, che sono fornitori delle grandi aziende tedesche nel campo della meccanica e dell’elettronica. La guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina e le minacce contro l’Europa fatte da Donald Trump hanno ridotto l’export italiano anche in quei paesi. Queste variabili macro hanno avuto un impatto trasversale su tutti i paesi dell’Unione. Poi ci sono le responsabilità nella gestione della politica economica da parte degli ultimi due governi, che sono gravissime”. ASKANEWS