Russiagate, Renzi: quello che pensa il Procuratore Generale Usa non m’interessa

Qualsiasi cosa pensino il procuratore generale (William Barr, ndr), Giuliani o altri non mi preoccupa e non mi interessa“. Lo afferma, intervistato dal Washington Post, l’ex premier Matteo Renzi, riguardo alle accuse che gli sono state lanciate da George Papadopoulos di una presunta collusione con l’Amministrazione Obama, all’epoca in cui era capo del governo, per ‘orchestrare’ il Russiagate ai danni di Donald Trump. La tesi, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, sarebbe al centro della contro-inchiesta sul Russiagate condotta dal ministro della Giustizia Usa Barr.

Riguardo all’ex presidente Usa, Renzi afferma: “La serietà e il rigore di Barack Obama per quanto mi riguarda non sono in discussione e sono pronto ad affermarlo ovunque”.

Papadopoulos è l’ex consulente della campagna presidenziale di Trump al quale secondo il Rapporto del procuratore speciale Robert Mueller, il professore maltese Joseph Mifsud, in un incontro alla romana Link University, offrì del materiale “sporco” su Hillary Clinton. Da lì ebbe praticamente inizio il cosiddetto Russiagate. Per le sue affermazioni su Renzi, Papadopoulos, che ha scontato una breve condanna per aver mentito all’Fbi sulla vicenda, è stato recentemente querelato dall’ex premier italiano, con una richiesta di 1 milione di dollari.

“Non mi sembra una spy story, quanto un film comico di terza categoria – dice Renzi nell’intervista – e quando ti trovi di fronte a un film comico di terza categoria che non fa nemmeno ridire, bisogna reagire”. adnkronos

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