La sinistra più bella del mondo ce l’abbiamo noi. È ossessivamente antinazionale e si scatena con i suoi attivisti sui social. Se il delinquente è immigrato lo ama e lo va a trovare in carcere. Se chi uccide è italiano, arriva la morale: “Visto? Non è extracomunitarioâ€. Come se non fosse vero che le carceri italiane sono pieni di stranieri che vengono qui a rubare, spacciare, ammazzare. Sono oltre il 30 per cento dei detenuti, ha detto il capo della polizia, Gabrielli, e noi stiamo ancora a discutere. Come se non bastassero i maledetti di casa nostra.
“E’ italiano, strillano†– – Femminicidio l’altra notte dalle parti di Bergamo e il compagno da network che una volta stava in sezione ne approfitta: quell’uomo (foto sopra) è italiano. E allora? Pensa che qualcuno possa avere pietà di un assassino che fa fuori la moglie?
Mai che magari riflettano sul male che piuttosto certe leggi permissive provocano sulla società , le svuotacarceri, gli insulti, i condoni ai detenuti e tanta altra roba del genere. Avete presente le parole ormai a vuoto sulla certezza della pena? Chi ha mai detto, da queste parti, che un italiano che delinque non debba stare in carcere? È a sinistra invece che si implorano tolleranza e frontiere spalancate anche se arrivano da noi fior di criminali. Qualcuno ha ringraziato Carola Rackete per gli stupratori importati con il suo eroico gesto?
Ma l’assassino di Trieste… – – L’assassino di Trieste, quello che poteva fare una strage in questura e si è limitato ad accoppare due agenti, era “regolareâ€, dicono. Ma solo uno che non vive da noi – come abbiamo denunciato ieri dal nostro giornale – può scatenare una mattanza del genere. E abbiamo tutto questo bisogno di portarceli dentro casa nostra? Ma anche basta, si dovrebbe dire e dovremmo dirlo tutti.
Invece ci sono sempre i distinguo, i buonismi accattoni che tollerano tutti e tutti. Ma c’è anche chi si scoccia.
Carabiniere ucciso, Scalfarotto in carcere per ‘verificare le condizioni degli imputati’

