La Francia sorteggerà 150 cittadini per avere suggerimenti contro il cambiamento climatico

In Francia 150 cittadini sorteggiati ai quattro angoli del Paese sono chiamati a partecipare a un nuovo grande dibattito e proporre al governo misure concrete di lotta ai cambiamenti climatici.

Da oggi prende il via la ‘Convenzione cittadina per il clima’, voluta dal presidente Emmanuel Macron per coinvolgere i cittadini nell’azione del suo governo, sulla scia del Grande Dibattito nazionale dei mesi scorsi, in risposta alla crisi dei gilet gialli e al diffuso malcontento sociale. Questa volta, in un insolito esercizio di democrazia partecipativa, 150 cittadini si riuniranno durante sei fine settimana – tra il 4 ottobre e il 26 gennaio – per confrontarsi sulla crisi climatica e stilare una lista di proposte concrete da consegnare al governo.

Trasporti, case, attività lavorative, tassa carbonio saranno i temi affrontati dai partecipanti alla Convenzione. La domanda centrale riguarda la strategia da attuare per riuscire a ridurre del 40% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, in uno spirito di giustizia sociale.

Le consultazioni cittadine si svolgeranno nei fine settimana nella sede del Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese) a Parigi. Le proposte saranno poi presentate al governo e successivamente sottoposte a referendum, oppure verranno incorporate in proposte di legge. “Sull’ecologia la società è molto più avanti rispetto a quanto ci vogliono far credere. È a tempo stesso in attesa di risposte alla crisi sociale e climatica e portatrice di innovazione”, ha detto Laurence Tubiana, co-presidente del Comitato di buon governo sul clima.

I 150 partecipanti sono stati sorteggiati tramite chiamata diretta, su un totale di 255 mila numeri di telefono selezionati in tutte le regioni francesi, anche d’Oltremare, in rappresentanza di tutte le fasce di eta’ e categorie socio-professionali. Il 30% delle persone ha dato rapidamente la propria adesione al progetto, il 35% si è detto interessato e un altro 35% ha rifiutato l’invito. Il governo pagherà ai cittadini della Convenzione trasporto, alloggio, pasti, baby-sitter oltre ad un’indennità giornaliera di partecipazione.

Veronique Viriglio – – AGI.IT

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