Il generale Arpino attacca la Trenta: “Non fa gli interessi dell’Italia”

La mossa della Trenta che di fatto avrebbe modificato alcune disposizioni che riguardano la missione Mare Sicuro, fa discutere. Il primo a puntare il dito contro il ministro della Difesa è stato il titolare del Viminale, Matteo Salvini. Il leader della Lega ha parlato di “prove tecniche di inciucio” dato che a suo dire la scelta della Trenta depotenzia l’azione comune di Viminale e Difesa sulla lotta ai trafficanti di uomini.

Ma ad attaccare la Trenta arrivano anche le parole Mario Arpino, ex capo di stato maggiore di Difesa e Aeronautica. All’Adnkronos, il generale spiega come questa scelta del ministro sia rischiosa per gli interessi dell’Italia: “Mare Nostrum era un’operazione umanitaria, mentre Mare Sicuro era un’operazione di sicurezza, di difesa. Se torniamo indietro, cioè, alle condizioni di Mare Nostrum e quindi di fatto ad andare a pesca dei migranti nel Mediterraneo, faremo una bellissima figura con Papa Francesco e con tante anime belle ma non faremo certo gli interessi dell’Italia. La missione Mare Sicuro era stata messa in cantiere per una questione di sicurezza“, ha affermato Arpino.

Poi rincara la dose e affonda il colpo sul ministro Trenta che con questa scelta potrebbe favorire l’arrivo di migranti nel nostro Paese: “Dal punto di vista politico è chiaro ci sono delle forze che hanno favorito tutto questo sin dall’inizio, come i governi Renzi e Gentiloni hanno sempre favorito questo trasporto di massa in Italia e solo in Italia – conclude il generale Arpino – Sono accordi presi dai nostri ministri prima dell’arrivo di Salvini e se torniamo indietro e Mare Sicuro farà la fine di Mare Nostrum ma non faremo certo gli interessi dell’Italia“.

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