Le menzogne del gesuita

di Aldo Grandi

A mano a mano che aprono la bocca, si capisce come dietro non ci sia una fede, ma una congregazione di persone dedite squisitamente alla coltivazione di interessi politici particolari che con la religione e, soprattutto, con il rispetto di uno stato laico indipendente, non ha niente a che vedere. Forse si comprende la ragione per la quale, nei secoli passati, la compagnia del Gesù fu estromessa dai governi di numerosi paesi e, addirittura, soppressa alla fine del Settecento da papa Clemente XIV. Era stato fondato, l’ordine dei gesuiti, da quell’Ignazio di Loyola che con i suoi esercizi spirituali tanto spirituale finì per non dimostrarsi, bensì particolarmente attento alle cose della vita pubblica.

Per disgrazia, abbiamo il primo papa gesuita della storia, una sorta di imam divenuto papa le cui affermazioni e la cui dottrina stanno riducendo la Chiesa ad una ong e a una associazione di mutuo soccorso che si è messa in testa di sostituire in Occidente la popolazione autoctona con chiunque provenga dal sud dell’Equatore.

La Repubblica, il quotidiano che da decenni si sciacqua la bocca con l’acqua degli altri, che predica la morale e ha additato come nemico pubblico numero uno prima Silvio Berlusconi e adesso Matteo Salvini, ha intervistato, sparandole in prima pagina, le dichiarazioni di padre Bartolomeo Sorge, anche lui gesuita, uno che, negli anni ottanta, si schierò a favore di Leoluca Orlando e di quella primavera di Palermo che sembrò portare una luce nuova nella città della mafia. La Repubblica, così come Il Tirreno, appartengono a quel Carlo Benedetti tessera n. 1 del Pd e debitore di 600 milioni di euro al Monte dei Paschi di Siena, soldi incassati, spesi e mai restituiti. Quindi, noi, dovremmo farci fare la morale da questa gente e da questi colleghi. Mai. Piuttosto morti.

Giornalisti di questo quotidiano che noi ci rifiutiamo non solo di acquistare, ma anche di leggere così come il cugino Il Tirreno che ogni volta che prendiamo tra le mani veniamo assaliti da un attacco di itterizia, sono convinti di detenere il dono della verità assoluta e che tutti gli altri, quelli che la pensano diversamente, sono degli inetti, dei populisti, dei fascisti, al massimo degli ignoranti allevati da vent’anni di berlusconismo spinto.

Peccato che questa razza padrona non ammetta che Berlusconi, al di là della sua passione-ossessione per il gentil sesso, abbia anche salvato, rimettendoci milioni di euro, case editrici come la Einaudi, spiccatamente di sinistra per non dire oscenamente di sinistra, permettendo agli ex comunisti e ai nipotini di Stalin di continuare a portarsi un lauto stipendio a casa.

Tornando al gesuita, il padre Sorge ha detto che ciò che fa Salvini equivale alle leggi razziali varate dal fascismo nel 1938. Sulle pagine di un giornale che vede, come tutta la sinistra, il fascismo risorgere ovunque perché non sa chiamare in altro modo coloro che usano il buonsenso e l’autonomia di pensiero, non poteva mancare, dopo le tante boiate sparate a favore di ong e (S)Carole o indivie varie, il riferimento a Mussolini e al fantasma del razzismo. Sì, perché adesso viene fuori che Salvini e il 40 per cento, quasi il 50 se ci si aggiunge anche Fratelli d’Italia, degli italiani sarebbe nazifascista e seguace delle teorie della razza e della emarginazione e persecuzione degli ebrei.

Aldo Grandi

Ora, chi scrive ha un rispetto e un’ammirazione per il popolo ebraico inimmaginabili e lontani anni luce dall’ipocrisia di una sinistra e dei suoi servi sciocchi per i quali l’ebreo migliore è sempre quello morto, che sta zitto, subisce e non rompe le scatole. Ecco perché, al contrario, non sopportano Israele i radical chic-choc, perché Israele, per fortuna, non ci sta a farsi schiacciare come ha fatto il nazismo.

Inoltre, va tutto bene quando si parla di ebrei a patto che non si tocchino gli arabi, i musulmani, i terroristi, i palestinesi e via di questo passo. Anzi. In tutta Europa gli ebrei stanno diminuendo e fuggono in Israele perché sono in costante aumento gli atti di violenza nei loro confronti portati avanti non tanto dai fascisti, quanto dai musulmani. Ma questo i giornali progressisti non lo scrivono e non lo spiegano.

Padre Sorge ha quindi approfittato della prima pagine di Repubblica per attaccare nella maniera più subdola, schifosa, ipocrita, velenosa, ma, fortunatamente inutile, l’unico politico che, in Italia, si è ribellato alla dittatura degli organismi sovranazionali, del capitale finanziario e, soprattutto, di una sinistra che continua a privilegiare chiunque non sia italiano. Per la sinistra, per il Pd, per certe testate, essere italiani è una vergogna, un difetto, una disgrazia e a loro vengono preferiti tutti, persino cani e porci purché non appartengano alla Nazione italiana.

Ebbene, ciò che ottengono, questi traditori del popolo sovrano è soltanto far aumentare il disprezzo nei loro confronti da parte di chi razzista non è mai stato né mai lo sarà, ma fortemente intriso di italianità, questo sì. Per quanto questi gesuiti da strapazzo vogliono distruggere ogni senso di appartenenza e di identità per poter poi gestire l’umanità con un potere pressoché assoluto, altrettanto chiunque sente di possedere una identità nazionale, collettiva, sessuale, storica e religiosa, deve avere il coraggio di non cedere di fronte a questi tentativi di piegare la ragione e il buonsenso ai dettami del Pensiero Unico Dominante nel quale i gesuiti sono sempre stati maestri.

Agli esercizi spirituali di papa Francesco e di Bartolomeo Sorge così come di tutti i gesuiti, preferiamo gli esercizi che ci consentono di riappropriarci delle nostre radici, della nostra storia, tutta e non solo una parte, di rovesciare e di vomitare contro il comunismo travestito da Ideologia che le classi intellettuali verniciate di rosso vogliono propinarci a partire dalle scuole elementari con la teoria Gender.

Qui la gente comune deve capire che non ci sarà una seconda chance né un girone di ritorno. La guerra che combattiamo è tra una intellighentzia relativista e dittatoriale e una natura che rivendica il proprio diritto al primato, sempre e comunque, contro la cultura deformata dall’ideologia che vuole adeguare la prima alla seconda.

Abbiamo mai sentito tuonare Sorge o l’imam Bergoglio contro la teoria Gender così come tuona a favore dei clandestini? Mai. Solo qualche parola scritta e mai gridata.

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