Smantellata la rete internazionale della criminalitĂ organizzata che comprendeva anche camorra e ndrangheta. I mafiosi finanziano i gruppi jihadisti in Africa occidentale, che rimane uno degli hub principali del traffico di cocaina che dal Sud America raggiunge lâEuropa – – – da www.francetvinfo.fr – – –Â Versione italiana a cura della Redazione del Tacco dâItalia
I traffici di cocaina che hanno coinvolto camorra e ndrangheta sono stati smantellati, in Costa DâAvorio, ai primi di giugno. Dieci sospettati sono stati arrestati ad Abidjan: â6 italiani, un franco turco e 3 ivoriani, tra cui due donne, che si riteien siano il cervello di un narcotraffico di cocainaâ, ha dichiarato il commissario Adorno Bonaventura, Direttore del Transnational Organized Crime Unit (Uct). Nel settembre 2018, la polizia brasiliana ha scoperto 1,19 tonnellate di cocaina nascoste nellâattrezzatura edile del porto di Santos, destinazione Abidjan. Lâinchiesta ha stabilito che gli stupefacenti dovevano passare attraverso la Costa dâAvorio, prima di essere inviati in Italia, piĂš precisamente in Calabria. La droga arrivava in barca nel Golfo di Guinea.
âSpaghetti Connectionâ
Lâoperazione è stata condotta con la collaborazione della polizia ivoriana, francese, italiana e brasiliana. âAbbiamo le prove che le merci erano destinate a ndrangheta e camorra, e che cittadini italiani e ivoriani residenti erano allâorigine del trafficoâ, afferma Silvain CouĂŠ, ufficiale di collegamento francese che ha preso parte a questa operazione, soprannominata âSpaghetti Connectionâ. Secondo lui, la cocaina sequestrata a Santos, in Brasile, veniva acquistata a 2,5 milioni di euro in Sud America per essere rivenduta a 250 milioni in Europa.
âPer 20 anni, lâAfrica occidentale è diventata, se non un hub, quanto meno una zona di ârimbalzoâ molto importante per i trafficanti. Questa operazione dimostra che se qualcuno ha pensato che la Costa dâAvorio e lâAfrica Ovest fossero un âsantuarioâ intatto, si sbagliavaâ dice ancora Silvain CouĂŠ. Le mafie internazionali traggono profitto dalla debolezza degli Stati della regione africana e dalla possibilitĂ di trovare manovalanza a causa della povertĂ .
Questo smantellamento è il terzo del suo genere in Costa dâAvorio in meno di tre anni e il piĂš grande per la sua portata. Ma i sequestri, anche spettacolari, sono solo una goccia nellâoceano del traffico. GiĂ nel 2009, un rapporto dellâ Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) stimava che circa 250 tonnellate di cocaina avessero giĂ percorso questo canale.
Il criminologo Xavier Raufer ha affermato nel 2013 che âi profitti relativi al traffico di cocaina sono cosĂŹ enormi che lâespansione delle reti, e quindi il prezzo del trasporto, non è un problema. Nuove strade sono giĂ state aperte attraverso lâAngola, la Repubblica del Congo, i Grandi Laghi o la Libia, un vasto mosaico di tribĂš in guerraâ.
Traffico che finanzia i gruppi jihadisti
Per oltre 20 anni, lâAfrica occidentale è stata una delle principali rotte di cocaina attraverso il Sahel, verso lâEuropa. Anche prima del conflitto in Mali, le droghe arrivavano per via aerea in Mauritania o nel nord del Mali (in pieno deserto). Una volta ricevuto e talvolta alterato in loco, lo stupefacente veniva trasportato su strada, in particolare attraverso il Sahel, fino alle coste meridionali del Mediterraneo.
Lo studioso accademico e islamico Guidere ha affermato, fin dallâinizio del conflitto nel Sahel, che âlâintervento militare francese in Mali ha bruscamente interrotto il traffico di droga e armi e lâimmigrazione, facendo saltare in aria tutte le reti che attraversavano il nord del Paeseâ. Il ricercatore ha spiegato inoltre: âI trafficanti pagano ai movimenti islamisti un diritto di precedenza del 10% basato sul valore complessivo del carico. E alcuni gruppi armati forniscono inoltre, dietro pagamento, una protezione del convoglioâ.
Il traffico di droga â cosĂŹ come quello di armi e di esseri umani (o di farmaci contraffatti) nella regione â contribuisce al finanziamento dei vari gruppi armati nel Sahel, contrastando la povertĂ e i gravi problemi di governance. Il budget militare di molti dei Paesi della zona è spesso inferiore al prezzo di vendita di alcune tonnellate di cocaina in Europa.

