Obesità, la ministra Grillo riscrive ricette italiane in chiave “salutista”

Carbonara, ragù, cotoletta. Ricette della tradizione italiana rivisitate in chiave salutista, per mangiare sano, in linea con le attuali esigenze nutrizionali, senza privarsi del gusto. E’ il progetto allo studio del ministero della Salute che, insieme alla Federazione italiana cuochi, punta ‘riscrivere’ le modalità di preparazione dei piatti tricolori.

Ad anticiparne gli obiettivi la ministra della Salute, Giulia Grillo, a margine della conferenza stampa per la presentazione del ‘Roadshow per la formazione dei ristoratori per una sana e corretta alimentazione’, frutto della partnership tra la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe), l’Istituto superiore di sanità (Iss), le Reti città sana Oms ed Edenred, main partner del programma F.o.o.d. (Fighting obesisty through offer and demand).

“Oggi – ha spiegato Grillo- sono noti tutti gli aspetti nutrizionali che ci consentono di riuscire ad avere buone, ricette uguali a quelle che mangiavamo in passato, rese più sane con piccoli accorgimenti. Per esempio: anziché usare la frittura si può usare il forno, anziché usare il burro l’olio extravergine di oliva. Poi, ovviamente, è anche un problema di quantità e frequenza con cui si usano certi alimenti. Le fritture andrebbero evitate, per esempio”.

L’iniziativa ha spiegato al margine dell’incontro di Roma, Gaetana Ferri, capo della direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute “ha l’obiettivo di agire sulla riformulazione delle ricette tipiche italiane. E’ un lavoro in progress, e fa il paio con il lavoro già fatto con l’industria per la riformulazione degli alimenti industriali. Si punta ad ottenere piatti riformulati più corretti dieteticamente, magari abbassando il tenore di grassi saturi, abbassando il tenore di sale e aumentando il tenore di fibre. E vorremmo che, attraverso questa iniziativa, anche i cuochi, in futuro, siano anche in grado di suggerire, agli utenti dei ristoranti, ricette più alleggerite e suggerire menu dieteticamente corretti. In questo modo si fa educazione alimentare diretta e, quindi, prevenzione”. (AdnKronos Salute)

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