L’Aquila. Pensando alla tragedia di dieci anni fa: si riparte dalla scuola

L’orgoglio e la tenacia. Dieci anni dopo L’Aquila si risveglia col ricordo della tragedia ma con la consapevolezza di non dover mollare mai.
E’ vero: la città sconvolta dal terremoto ha dovuto anche subire le chiacchiere a vuoto di troppi protagonisti del nulla, ma ce la fa a rialzarsi. Tanto più che ora ci sono nuovi riferimenti istituzionali, per nulla disposti a subire ancora. Il sindaco, Pierluigi Biondi, il governatore, Marco Marsilio.
In questo decennale campeggiano due temi, le scuole e la ricostruzione pubblica. Le scuole sono l’essenza della vita, la ricostruzione la certezza che la vita continua.

Si torna a studiare nel centro storico – – L’amministrazione aquilana ha lavorato a capofitto. E a novembre scorso è stato approvato il nuovo piano di riassetto dell’edilizia scolastica. C’erano cose assurde. Una scuola media, la Mazzini, più piccola rispetto al numero degli studenti. E senza spazi per le attività musicali, che sono previste per l’istituto. Senza perdersi d’animo, Biondi e i suoi assessori hanno lavorato a nuove strutture, rifacendo partire progetti che erano incredibilmente bloccati dalla precedente amministrazione.

Quante volte abbiamo visto il centro storico dell’Aquila devastato dal sisma? Ebbene, torneranno medie e scuole per l’infanzia e una primaria.
Dieci anni dopo, il sindaco Biondi può raccontare di guidare l’unico comune del cratere sismico ad aver adottato un protocollo d’intesa con Anac e Provveditorato alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna con cui si potrà ricorrere a procedure speditive per affidare gli appalti delle scuole sotto la soglia di rilevanza europea.

Ci vuole uno “Sblocca L’Aquila”. Poi, la ricostruzione pubblica. Il “nuovo” Comune pretende la possibilità di ricorrere a procedure più snelle e veloci, ovviamente sempre nell’ambito di un quadro normativo chiaro e rispettoso della legalità. Ci vuole uno “Sblocca L’Aquila” e lo deve garantire il governo.
Spalla a spalla col sindaco c’è l’amministrazione regionale e proprio il governatore Marsilio ha indicato la città, a partire dal mondo della scuola, come “il luogo della resilienza“. “Quando il sisma ha devastato la città e i centri limitrofi, c’era un anno scolastico da portare a termine e un altro da iniziare a breve e in questo scenario apocalittico il Ministero e l’Ufficio scolastico regionale, i dirigenti scolastici e i docenti tutti hanno svolto un ruolo di una importanza estrema, consentendo la prosecuzione dell’anno scolastico in condizioni molto difficili”. “Esempio L’Aquila, dunque, dove la scuola come istituzione è determinante, oltre che per gestire l’emergenza anche per la prevenzione”, ha aggiunto il presidente della regione Abruzzo.

Questo popolo non deve più temere sciagure. Che si devono poter fronteggiare quando si manifestano. Ed è davvero straordinario che tutto possa ripartire proprio dai più giovani, dai banchi di scuola. Qui nasce e cresce una nuova classe dirigente, grazie ad una formazione laboriosa. Dieci anni dopo, sembra un miracolo. Dobbiamo esserne orgogliosi come italiani.
Sperando che cessino le polemiche sul passato. Ora si tratta di continuare a costruire il domani di questa terra. Come esempio per tutti.

Francesco Storace

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