La nuova Italia sorride

“Roberto Mancini “ by Inés Vázquez (CC BY 2.0)

Serviva un inizio positivo, e così è stato. La nazionale italiana di calcio allenata da Roberto Mancini è partita con due vittorie nel gruppo di qualificazione agli Europei 2020 che avranno luogo in mezza Europa tra poco più di un anno. I trionfi contro la Finlandia e contro il Liechtenstein portano in questo momento gli azzurri a 6 punti su 6 e permettono così alla truppa di Mancini di mettere una buona base per provare a organizzare quanto prima una fuga in un gruppo nel quale sarà importante arrivare primi per confermare che i cambiamenti attuali sono positivi. Oltre a delle belle sensazioni, come ad esempio il goal all’esordio di Moise Kean, la nazionale ha dimostrato di essere attenta in difesa e di avere le qualità per continuare a crescere. Il giusto mix tra giocatori esperti e giovani di belle speranze apre a un futuro che può finalmente far sorridere i tifosi, che ormai da troppo tempo pativano brutte esperienze, tra tutte la mancata qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Il girone di qualificazione, in effetti, non presenta insidie particolari, dato che le altre squadra in lizza sono la Grecia, Bosnia e Armenia, oltre alle due precedentemente affrontate.

“Ciro Immobile” by Nazionale Calcio (CC BY 2.0)

Non è un caso che, dopo le due vittorie, l’Italia abbia ulteriormente rinforzato la sua figura di favorita alla vittoria del suo gruppo di qualificazione. La sua condizione di prima forza del girone era già stata pronosticata dalle principali quote delle scommesse sul calcio relative alle qualificazioni per il prossimo europeo. Al di là della tradizione, che da sempre accompagna gli azzurri, la fiducia sul nuovo progetto della nazionale ha accompagnato la costruzione di una nuova squadra, che aveva assolutamente bisogno di allontanare gli spettri degli ultimi anni. Campione del mondo nel 2006, la nazionale si era vista sbattere fuori nella fase a gironi dei mondiali del 2010 e del 2014, nel seno di due spedizioni totalmente fallimentari. Poi, dopo la bella figura agli Europei del 2016, nei quali solo ai calci di rigore una fortissima Germania superò gli azzurri, il crollo alle qualificazioni dei mondiali di Russia aveva dato il colpo definitivo all’orgolio di una delle nazionali con la miglior tradizione al mondo. Adesso, dopo sole due giornate, il vantaggio di due punti su Grecia e Bosnia dice già qualcosa sul rendimento dell’Italia, che punta sull’esperienza di due difensori come Bonucci e Chiellini e sulla freschezza di elementi come Donnarumma, Bernardeschi e Chiesa, oltre che su giovanissimi come il già citato Kean.

I prossimi incontri con la Grecia in quel di Atene e con la Bosnia a Torino saranno molto indicativi sul futuro prossimo di una nazionale che vuole togliersi di dosso tutti gli insuccessi di questo decennio. Mancini, che ha l’esperienza giusta, vorrà creare un gruppo compatto per ottenere quanto prima la qualificazione agli Europei e poi lavorare sul lungo periodo con mire al Mondiale del 2020. Per adesso, lo scenario sembra essere piuttosto promettente.

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