Nuova Zelanda, spari in due moschee: 40 vittime

WELLINGTON, 15 MAR – La polizia neozelandese rende noto di aver preso in custodia tre uomini e una donna in merito alle sparatorie avvenute oggi in due moschee della città di Christchurch.
Un uomo ha rivendicato la responsabilità degli attacchi lasciando un manifesto anti-immigrati di 74 pagine in cui ha spiegato chi è e il motivo delle sue azioni, che definisce un attacco terroristico. Non è chiaro se si tratti di una delle persone già presa in custodia dalle autorità neozelandesi.

Il bilancio dell’attentato sarebbe di 37 morti e 20 feriti. Ad aprire il fuoco nella prima moschea di Al Noor, dove c’erano 300 persone, intorno alle 13:40 locali, sarebbe stato un uomo bianco tra i 30 e i 40 anni che indossava un’uniforme stile militare.

L’uomo dice di essere un australiano bianco di 28 anni che è venuto in Nuova Zelanda solo per pianificare e addestrarsi all’attacco. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti, sebbene abbia agito da solo e nessun gruppo abbia ordinato l’attacco. Ha aggiunto di aver scelto la Nuova Zelanda a causa della sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da “immigrazione di massa”. ansa

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