Mare Nostrum, l’operazione di salvataggio in mare dei migranti che cercavano di attraversare il Canale di Sicilia dalle coste libiche al territorio italiano, attuata dal 18 ottobre 2013 al 31 ottobre 2014, avrebbe avuto uno sponsor eccezionale: Papa Francesco.
Secondo quanto scrive il vaticanista Marco Tosatti sul suo blog, l’operazione gestita dalle forze della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare italiane, che segnò l’inizio della straordinaria ondata di migrazione dalle coste africane, e in particolare dalla Libia destabilizzata dall’aggressione anglo-franco-americana, sarebbe dovuta ad una telefonata che il Pontefice regnante (allora da soli sei mesi sulla cattedra di San Pietro) fece “all’allora presidente del Consiglio Enrico Letta per sollecitare un intervento dell’Italia. Mentre si è saputo di una telefonata successiva, quando il governo Letta era in difficoltà, del colloquio del 2013 non si era venuti a conoscenza”.
Sicuro della solidità della sua fonte (“fonti di alto livello del Ministero degli Interni”, tra i quali “un alto funzionario del dicastero, oggi in pensione”) il giornalista ha scritto sul suo blog che
“l’Italia decise unilateralmente di varare l’Operazione Mare Nostrum allo scopo di raccogliere in mare quanti più migranti possibile, portarli sul territorio nazionale, far fare a tutti la domanda di asilo e trattarli, anziché come clandestini, come richiedenti asilo e, di fatto, come veri e propri profughi. La questione, oltre a comportare la violazione del diritto interno, internazionale e consuetudinario […] funse da moltiplicatore delle partenze dall’Africa, delle quali è tuttora un palese incentivo, e si tradusse in una collusione di fatto con i trafficanti di esseri umani, che da allora si arricchiscono ancor più, con cifre stimate superiori al traffico di stupefacenti”.
“C’era il Governo Letta in cattive acque. Arrivò una telefonata dal Papa”, ha confidato un alto funzionario dello Stato a Tosatti, rievocando l’origine di Mare Nostrum. “Perché, secondo lei, appena ho potuto sono andato via?”.
Le fonti del Ministero dell’Interno citate dal giornalista genovese fanno notare che anche il programma di Triton, a dispetto delle indicazioni iniziali, si è poi rivelato una forma di aiuto al traffico di esseri umani, più che un mezzo di contrasto alla tratta e di aiuto dei migranti.
Triton, in origine chiamata Frontex Plus, è stata una operazione condotta dall’agenzia europea di controllo delle frontiere (Frontex), con l’obiettivo di tenere controllate le frontiere nel mar Mediterraneo. L’operazione di salvataggio dei migranti, iniziata il primo novembre del 2014, dal primo febbraio di quest’anno è stata sostituita dall’Operazione Themis.
“Se la notizia è vera”, ha concluso Tosatti, “si tratta di una pressione straordinaria, e se vogliamo di un’interferenza eccezionale da parte della Santa Sede nei confronti dello Stato. E le cui conseguenze come sappiamo stanno continuando ancora adesso. Mentre continua, anche se adesso sostenuta anche da interessi corposi, la predicazione pro-migrazioni sempre e ovunque del Pontefice”.