Rapina a Torino, arrestato ex fiancheggiatore delle Br

Un ex fiancheggiatore delle Br è stato arrestato dalla polizia a Torino per una rapina a un commerciante compiuta il 6 febbraio 2017. Si tratta di Salvatore Scivoli, 66 anni, di Nichelino (Torino), pregiudicato. La squadra mobile ha notificato un ordine di custodia cautelare anche a un altro indagato. L’episodio, a quanto risulta, non avrebbe connotazioni eversive.

Scivoli, secondo le ricostruzioni investigative, avviò il suo percorso di politicizzazione negli anni Ottanta, mentre era detenuto nel carcere di Badu ‘e Carros (Nuoro). Liberato nel 1995, fu arrestato nel 2007 nell’inchiesta della procura di Milano sul Partito Comunista politico-militare (le cosiddette “nuove Br”) con l’accusa di avere procurato delle armi al gruppo sfruttando i suoi contatti con la criminalità organizzata. Nel 2012, però, la Cassazione lo ha assolto in via definitiva dal reato di concorso esterno in banda armata.

Il secondo arrestato è Giuseppe Argento, 64 anni. Il pm Stefano Castellani procede per rapina e tentato omicidio. Il 6 febbraio 2017 il titolare di due sale slot era stato aggredito da una coppia di rapinatori mascherati mentre depositava l’incasso di 24 mila euro in uno sportello bancario.

Subito dopo si era messo al loro inseguimento. Nel momento in cui hanno cambiato la vettura da utilizzare per la fuga, uno dei due rapinatori ha anche sparato, colpendo il parabrezza dell’auto del commerciante: il proiettile si è conficcato nel vetro all’altezza del volto del guidatore. L’uomo non ha desistito e, tenendosi in contatto con il 112, ha continuato la marcia fino a quando non è stato seminato, all’imbocco della tangenziale sud. Dopo mesi di indagini, grazie anche al sommario resoconto dell’uomo, gli investigatori della squadra mobile sono risaliti dapprima alla vettura, e poi ai due sospettati. ANSA

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I COLPI DI SCIVOLI   >>>
Salvatore Scivoli, una lunga storia con Kathrin Otto, che secondo una scheda della polizia è una fiancheggiatrice della Raf, è spesso impegnato con le “dure”, le rapine. S’è un po’ “raffreddato”, come dice lui, con il calabrese Francesco D’Onofrio, 52 anni, ex di Prima Linea e dei Colp (comunisti organizzati per la liberazione proletaria). Ma Franco gli può dare delle armi. Forse qualche “dritta”. Un fatto è certo: in un bar ristorante di Foro Bonaparte a Milano Scivoli parla con Ghirardi, il 24 gennaio 2007, e fa “riferimento a precedenti colpi portati a compimento in prima persona accennando in particolare a una rapina, presumibilmente in una banca, perpetrata utilizzando delle maschere che gli avrebbe fruttato un bottino di 145mila euro e un ulteriore colpo in una grossa gioielleria, nel 1997, tramite la tecnica del sequestro lampo, che aveva fruttato un bottino di circa 3 miliardi e mezzo lamentandosi che altri cinque miliardi di preziosi sarebbero rimasti in cassaforte a causa dell’inesperienza di un componente della banda.

I DEPOSITI DELLE ARMI
Parla ancora Scivoli: “Bruno, io non dico tanto, ma diecimila li do a fondo perduto lì… gli uzi, quelli piccoli, bazooka ed esplosivo. Gli paghiamo a loro il trasporto, perché lì li paghiamo una cifra più il trasporto, anche se ci costa il doppio qua conviene sempre”.

Ghirardi: “Ah, sì, se no ti vendono alla frontiera…” tra l’Italia e l’ex Jugoslavia.

Scivoli: “Conviene che facciamo fare tutto a loro e gli diamo un appuntamento in un posto. In quell’appuntamento ci pigliamo tutta la roba e la sotterriamo dove diciamo noi”.

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