Pandora, accuse di ‘sessismo’ per la pubblicità natalizia

L’intento di suggerire il regalo perfetto è diventato un #Epicfail. Accuse contro la società di gioielli danesi Pandora che prima delle Feste ha fatto tappezzare la metropolitana di Milano con cartelli che riportavano lo slogan: “Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora. Secondo te cosa la farebbe felice?“.

La reclame è stata tacciata di sessismo e l’azienda ha dovuto fare marcia indietro con un doppio comunicato a sua difesa. “Ci scusiamo con tutte coloro che si sono sentite toccate nella loro sensibilità”, perché l’intento di “strizzare l’occhio agli stereotipi” di genere e di “regalare un sorriso” aveva – evidentemente – fatto un buco nell’acqua.

Dal polverone nel quale il marchio di gioielli era caduto, sono spuntati nella pagina Facebook ufficiale, in rapida successione, due comunicati, il primo rivolto alle “Pandora lovers”, il secondo a tutte le donne.

“Molte di voi hanno visto la nostra campagna Natale 2017 – si legge nel primo post – e le affissioni che coprono tutta l’Italia. Abbiamo notato però che il messaggio a volte è stato frainteso, per questo vogliamo raccontarvelo meglio. Da sempre Pandora ha a cuore le donne e quest’anno vuole aiutarle a trovare sotto l’albero il regalo perfetto. Quante di noi a Natale hanno ricevuto qualcosa di non gradito? Questa iniziativa nasce proprio da una ricerca che ha evidenziato come la maggior parte delle donne a Natale riceva sempre il regalo sbagliato. Auguriamo a tutte voi di ricevere proprio ciò che più desiderate”.

Qualcuno ha contestato anche il passaggio su “il messaggio a volte è stato frainteso” e allora, probabilmente, si è voluto porre rimedio anche a quello con un più preciso:

“Abbiamo continuato a leggere i vostri commenti relativi alla campagna di affissione nella metropolitana di Milano – è la seconda puntualizzazione – e ci teniamo a condividere con voi il nostro punto di vista. La nostra intenzione era quella di strizzare l’occhio ad alcuni stereotipi che tutte noi conosciamo in maniera ironica e giocosa, assolutamente non offensiva, con il desiderio di regalarvi un sorriso. In realtà abbiamo visto che estrapolati dal loro contesto alcuni passaggi di questa comunicazione hanno generato interpretazioni opposte al nostro intento, quindi ci scusiamo con tutte coloro che si sono sentite toccate nella loro sensibilità”.

Il messaggio pubblicitario ha scatenato l’ira, di donne e anche uomini, contro quella somma di stereotipi femminili e sessisti che il copywriter – secondo l’accusa – era stato in grado di mettere insieme.

A far partire il dibattito, che ha preso piede con l’hashtag #Epicfail, il post del collettivo di burlesque Lefanfarlo. Per primi, pubblicando del manifesto, hanno commentato: “… Per Natale soprattutto rispetto, piuttosto che un bel bracciale”. E poi di seguito il coro, tra ironia e disappunto, “Quando i tuoi creativi vengono direttamente dal medioevo…” e “A #pandora preferiamo un buon #pandoro. Ma anche un panettone. Perchè gli stereotipi proprio non fanno per noi! Siamo per un Natale (ed una comunicazione) differente!” di Pari e Dispare, comitato di donne e di uomini per la parità come valore comune.  (tgcom24.mediaset.it)

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