Banca Etruria: Boschi querela De Bortoli e altri giornalisti

Nel tornare a definire “inceccepibile” il comportamento su Banca Etruria suo e del Governo Renzi di cui era ministra, la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elenea Boschi ha annunciato aver “firmato oggi il mandato per l’azione civile di risarcimento danni nei confronti del dottor Ferruccio de Bortoli”.

“A breve – ha scritto su Facebook- procederò anche nei confronti di altri giornalisti. Mi spiace dover adire le vie legali contro alcuni giornalisti, non lo avevo mai fatto prima. Nemmeno in presenza di affermazioni evidentemente diffamatorie. Ma credo che sia ormai necessario farlo perché sulla verità dei fatti si pronunci un tribunale in nome della legge. Perché la legge è uguale per tutti, davvero”.

“Torno di nuovo sulla vicenda Banca Etruria. Mi scuserete – sottolinea nel suo post Boschi- ma credo sia necessario. Qualcuno usa questa vicenda da due anni per attaccare me e il Pd. Io penso che sarebbe più giusto fare chiarezza sugli errori fatti da tanti per non sbagliare più”.

Ad ogni buon conto “ripeto ciò che ho sempre detto: il fatto che mio padre sia stato per qualche mese vicepresidente della Banca non ha impedito al nostro governo di commissariarlo, come avremmo fatto con chiunque altro si fosse trovato in analoga situazione. La legge è uguale per tutti”.

“Altro che conflitto di interessi: noi – ricorda Boschi- abbiamo mandato a casa quel cda. La verità è semplice: se mio padre ha commesso reati ne risponderà come privato cittadino. Con tutti i doveri e tutte le garanzie previste dalla legge. Al momento non è neanche rinviato a giudizio. Ma comunque è una sua vicenda personale, certo non del Pd. La legge è uguale per tutti”. E “dal punto di vista politico il nostro comportamento è stato ineccepibile. Nessuno può negare questi due fatti: noi abbiamo commissariato e noi abbiamo lottato contro il sistema sbagliato delle vecchie banche popolari”.

“Si utilizza la vicenda Banca Etruria – ha concluso Boschi- per mettere in secondo piano le vere vicende, complicate, del sistema bancario italiano. Onestà intellettuale vorrebbe che si riconoscesse che questo atteggiamento è sbagliato e segue l’obiettivo della polemica politica, non della tutela dei risparmiatori. Chi ha sbagliato ad Arezzo ha pagato e pagherà. Spero che accada anche altrove. Ma se vogliamo difendere i cittadini che hanno perso i risparmi da Ferrara a Vicenza, nelle Marche come in Toscana, dobbiamo verificare le vere responsabilità. Noi siamo interessati agli atti, non alle strumentalizzazioni”. (askanews)

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