Portogallo, l’utero in affitto è da oggi una realtà

1 AGO – L’utero in affitto è da oggi una realtà in Portogallo, con l’entrata in vigore del decreto che regola la sua applicazione, pubblicato sul Diario de la Republica, la Gazzetta ufficiale.

La normativa consente il ricorso all’utero in affitto per persona nate senza l’organo riproduttivo o con lesioni che impediscano la gravidanza. E prevede che le coppie che facciano ricorso alla gestazione surrogata si sottopongano a prove di infertilità, che deve essere comprovata nella madre genetica, in centri di riproduzione assistita pubblici o privati. Prevede inoltre una valutazione della situazione psicologica della madre gestante, che non riceverà alcun pagamento salvo il rimborso delle spese mediche.

In base alla nuova legislazione, il contatto della madre gestante con il neonato sarà limitato al “minimo indispensabile” dopo la nascita, per i “potenziali rischi psicologici e affettivi che questa relazione comporta, senza pregiudizio delle situazioni in cui la gestante sostitutiva sia un familiare vicino”. In ogni caso privilegia il rapporto con la madre genetica e stabilisce che i diritti del bambino debbano prevalere su tutti gli altri.

La legge sull’utero in affitto in Portogallo è stata approvata nel luglio 2016 dal Parlamento fra molte polemiche, dopo il veto imposto dal presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, che non la controfirmò sostenendo che esistevano “vuoti legali” sulla salvaguardia dei diritti del nascituro e della donna gestante.

Il Parlamento ha approvato una nuova versione per sanare tali vuoti e la norma è entrata in vigore dopo l’approvazione del decreto che regola la normativa, approvato dal governo lusitano nel giugno scorso. (ANSAmed).

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