Marino: “Senza Mafia Capitale sarei ancora in Campidoglio”

“Ho per la magistratura un rispetto inscalfibile. Ma obiettivamente, senza Mafia Capitale e l’inchiesta sugli scontrini io sarei ancora in Campidoglio. Contro di me ci fu una convergenza opaca di interessi. Non so se qualcuno abbia voluto o tentato di condizionare la magistratura. Ma so che i giudici non sono condizionabili”. Lo afferma in un’intervista a ‘La Stampa’ l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino all’indomani della sentenza del maxi processo su Mafia Capitale.

“Prevalgono un senso di giustizia e la tristezza per l’immagine della città – dice Marino spiegando che effetto gli fa la sentenza – Non c’è capitale di un Paese del G7 con una classe dirigente così scadente. Anche dal punto di vista criminale, visto che si accontenta di quattro caramelle di tangenti”.

Riguardo allo stato della Capitale guidata dalla sindaca Virginia Raggi

“il disastro è sotto gli occhi di tutti – sottolinea Marino – Chi la guida in questo momento non è all’altezza”. In un’intervista al ‘Messaggero’ l’ex sindaco aggiunge: “Io non ho chiuso con la politica intesa come impegno sociale e contributo intellettuale. Sono stato senatore e sindaco della Capitale, è ovvio che mi senta impegnato con il mio Paese e con la sua Capitale. Ma mi sento lontanissimo dal Pd di Renzi e soffro per il potrarsi dell’agonia a cui è sottoposto il partito che ho contribuito a fondare”.

E sui suoi rapporti con il movimento di Pisapia e l’ipotesi di una candidatura alle politiche Marino conclude: “Comprendo gli sforzi di Pisapia, Speranza, Bersani, D’Alema come gli interventi di Prodi e Letta. C’è un tempo per ogni cosa, e se sarà richiesto il mio contributo ci sarà il tempo per valutare”. ADNKRONOS

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