Consip, Renzi sospetta una ‘fabbrica’ di prove false contro di lui

Matteo Renzi non usa giri di parole sulla vicenda Consip: occorre capire se qualcuno ha fabbricato prove false contro di me. Il segretario del Pd ha approfittato del suo intervento alla scuola di formazione del partito a Milano, per toccare tutti i temi caldi del dibattito politico nazionale.

La parte più politicamente rilevante del suo discorso ha riguardato il caso Consip e la telefonata intercettata fra lui e il padre Tiziano riportata da Il Fatto Quotidiano.

La discussione sulle intercettazioni, ha sottolineato Renzi

“è una gigantesca arma di distrazione di massa, il tema centrale è capire se un pezzo delle istituzioni, un capitano dei carabinieri, hanno fabbricato prove false contro un altro rappresentante delle istituzioni”.

Renzi è tornato anche sulla vicenda della Banca Etruria, che ha coinvolto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi:

“Il sistema bancario ha bisogno di un chiarimento, si fa riferimento sempre a una piccola banca di un piccolo territorio e si nascondono le magagne incredibili su cui la classe dirigente degli ultimi 20 anni potrebbe avere molto da dire”. E, a tale proposito, Renzi nutre la speranza che una “commissione di inchiesta chiarisca. Noi abbiamo tentato di combattere questo sistema con la legge sulle banche popolari”. AGI

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