Migranti, Alfano: lavoriamo con la Tunisia per fermare i trafficanti

Con la Tunisia esiste “un lavoro comune per bloccare i trafficanti di essere umani nella rotta del Mediterraneo centrale”. Lo ha spiegato oggi il ministro degli Esteri Angelino Alfano, a margine della firma di una Dichiarazione congiunta sui flussi migratori e di una serie di accordi con l’omologo tunisino Khemaies Jhinaoui.

Quello odierno, ha sottolineato il ministro, non è “il primo passo”, ma la “prosecuzione” di un lavoro già fatto. Sulla questione migratoria “vi era stato un accordo firmato dall’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e l’allora presidente tunisino Essebsi che aveva già funzionato, ha detto Alfano. “Oggi lo stiamo implementando e pensiamo di poter fare un lavoro comune soprattutto in mare”.

L’Italia, ha ricordato ancora Alfano, ha “lavorato per riuscire a dare una mano alla Tunisia per creare sviluppo e lavoro anche e soprattutto nelle zone più disagiate”: “siamo convinti che il lavoro per la formazione e il training per le persone in divisa e della Guardia costiera e anche il nostro contribuito per quanto riguarda le motovedette e gli equipaggiamenti darà risultati fruttuosi”, ha concluso. (askanews)

L’intesa con Tunisi segue quella della settimana scorsa con la Libia. Sebbene ieri l’inviato speciale dell’Onu, Martin Kobler, ha aggiunto la sua preoccupazione a quelle delle ong affermando che “in questa fase i migranti non possono essere rimpatriati in Libia. Capisco le preoccupazioni dell’Europa – ha spiegato – ma il rimpatrio non è una soluzione praticabile per via delle condizioni umanitarie nel Paese”. Un accordo, quello italo-libico, attaccato anche dalla Camera libica dei rappresentanti (il parlamento di Tobruk, che si oppone al governo di Sarraj a Tripoli), che lo considera nullo. ANSAMED

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