L’accoglienza ai profughi, la costruzione della moschea a Firenze, le cause di beatificazione di Dalla Costa e La Pira, i 50 anni dalla morte di don Lorenzo Milani, sono stati tra i temi toccati dal cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, nel consueto incontro con la stampa per gli auguri di Natale. “Abbiamo chiuso la porta del Giubileo – ha ricordato con Papa Francesco – ma non si chiude la porta della misericordiaâ€. Segno ne è l’apertura del primo lotto della Casa della carità , a Novoli, “dono†che la città ha fatto al Papa per ringraziarlo della sua visita nel novembre 2015. Firenze, l’invito di Betori, “deve essere una città che crea pontiâ€. Da qui il richiamo alla recente Lettera natalizia dei vescovi toscani sull’accoglienza di profughi e richiedenti asilo: occorre “creare percorsi di integrazione, non limitarsi a dare un tettoâ€. Con questa Lettera, ha spiegato, “ci siamo messi innanzitutto in linea con quella che è la preoccupazione del Santo Padreâ€. Di fronte a “bisogni sempre crescenti abbiamo bisogno di ulteriore impegnoâ€.
Con riferimento all’attentato di Berlino, l’arcivescovo ha sottolineato la necessità di combattere il terrorismo “rimuovendo le false motivazioni come quella dello scontro di civiltà †e attraverso “una maggiore conoscenza e un maggior dialogo tra i popoli e le religioniâ€. Deciso il “no†al referendum sulla costruzione di una moschea: “Tra i diritti costituzionali di ciascuno c’è anche l’esercizio del culto, per cui non è da chiedersi se occorre fare una moschea, ma una moschea va fattaâ€.
Le parole e i gesti di Papa Francesco stanno creando una divisione tra i cattolici? “Io sono un prete all’antica – ha risposto -. Al Papa si obbedisce e bastaâ€. Francesco “non sta muovendo la disciplina e la dottrinaâ€, ma “la sensibilità pastorale†e ci ricorda di “partire dalla realtà anziché dalla dottrinaâ€. Nel 2017 cadono i 50 anni dalla morte di don Milani, e Betori ha spiegato come per sua iniziativa, raccolta da Bergoglio, si sia arrivati a togliere la proibizione del libro “Esperienze pastoraliâ€. Per la causa di beatificazione del cardinale Dalla Costa, “è stato superato†l’esame della Commissione teologica, e “ora resta l’analisi ultima da parte della Congregazione dei Santiâ€. Tempi più lunghi per quella di Giorgio La Pira

