I permessi di soggiorno? Si regalano. Anzi, sâinvoca Babbo Natale affinchè sia lui a provvedere, planando con la slitta a dispensare gli agognati foglietti ai clandestini. La canzoncina di Natale imposta ai bambini della scuola elementare di Sorbolo (Parma) è un manifesto di propaganda pro immigrazione, in cui si racconta quanto sia buono e giusto auspicare che il permesso di soggiorno venga elargito alla stregua di un dono natalizio. Un messaggio, politico, distorto eppure ben preciso, da imparare a memoria e cantare tutti insieme alla festa di fine anno. Chi lâha imposto, chissĂ , forse è pure contrario allâindottrinamento dei bambini e ritiene inaccettabile propalare idee politiche allâinterno della scuola pubblica.
âQuando ho letto il testo di questa canzone non credevo ai miei occhi. Non capisco per quale motivo mio figlio debba recitare un testo dove si auspica che il permesso di soggiorno venga regalatoâ, spiega un genitore dellâistituto Oreste Boni al Populista. All’inizio è incredulo, poi insieme ad altre mamme e papĂ ha cercato di capire interrogando i vertici della scuola attraverso il rappresentante di classe: âCi è stato risposto che il testo andava bene cosĂŹ. In pratica ci hanno fatto intendere che chi non è dâaccordo sarebbe intollerante nei confronti degli stranieriâ, ed è per questo che il genitore chiede di restare anonimo, per non essere additato come razzista o intollerante, perchĂŠ eccepire sul contenuto (sballato) della canzoncina imposta, ritenere che le carte per la permanenza in Italia non si trovino sotto lâalbero sarebbe affronto degno di razzisti e intolleranti.
Singolare la presa di posizione della dirigente scolastica Elena Conforti, che non sconfessa lâopera di un suo sottoposto e anzi lâassolve, perchè la maestra avrebbe agito âcon molta serenitĂ e spontaneitĂ â, come spiega a Repubblica: âLa canzoncina è tratta da un libro delle Edizioni Paoline. Io per prima riconosco che la frase del ‘sacco con i permessi di soggiorno’ è un po’ troppo leggera, si tratta di questioni complesseâ. Troppa grazia, la preside ammette che i permessi non piovono dal cielo, poi però promette âun incontro con i genitori per capire quanto siano condivise le rimostranze: non molto, mi è parso di capire confrontandomi con il consiglio di istituto. Ma avremmo preferito fin da subito un confronto diretto e avremmo sicuramente accolto alcune perplessitĂ â. Infine, magnanima, in uno slancio di generositĂ natalizia si dice disposta âa modificare alcune parole della canzoncina, ma di certo non la censureremo: invitiamo tutti a venirla ad ascoltare quando i bambini la canteranno per le feste di Natale a Sorboloâ. ChissĂ come suonerĂ il testo riveduto e corretto, conterrĂ anche il riferimento alla vendita abusiva di kleenex e accendini?
Una cosa è chiara. A Sorbolo vogliono stanare chi ha osato sollevare il caso, mica redarguire la maestra che insegna stramberie correttissime solo politicamente. Il sindaco Nicola Cesari a Repubblica: “Ci sembra la classica strumentalizzazione politica da parte di qualcuno, cercheremo anche di capire chi ha sollevato la polemica. Ricordo che si tratta di una scuola laica, che fa gli interessi di tutti. Questa vicenda non può essere riconducibile alla volontĂ di farne una questione politica. Non ci stupiamo che si usi qualsiasi pretesto per farne un caso mediatico, soprattutto su questioni all’ordine del giorno nell’agenda politicaâ.
Matteo Salvini, leader della Lega: âRoba da pazzi. Qualcuno vuole fare il lavaggio del cervello ai nostri figli nelle scuole inculcando loro il messaggio politico della sinistra pro invasione. Ci è arrivata infatti la segnalazione dai genitori della scuola media di Sorbolo dove gli insegnanti avrebbero scritto una canzoncina di Natale da far recitare agli alunni dove Babbo Natale porta un sacco pieno di permessi di soggiorno. Trovo assurdo e di una gravitĂ assoluta che una scuola pubblica imponga di recitare canzoni di chiaro stampo politico di sinistra che hanno come slogan ‘accogliamoli tuttiââ.

